Il sottosegretario Ruperto: “Studiamo esenzioni legate a reddito e numero di familiari. Giusto contribuire ai costi del permesso, ma perché i regolari dovrebbero pagare le espulsioni?”
Roma – 7 gennaio 2012 – Eliminare il nuovo contributo per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno sarà difficile, soprattutto in tempi brevi. Bisognerebbe infatti modificare la legge sulla sicurezza del 2009, che l’ha istituito, e quindi tentare la strada parlamentare sfidando il veto di Lega e Pdl.
Intanto però il governo cerca di ridurre la batosta. Un obiettivo da centrare entro il 30 gennaio, quando entrerà in vigore il decreto attuativo firmato da Maroni e Tremonti.
“Fin dai prossimi giorni sarà analizzata, d’intesa con il Ministero dell’Economia, la possibilità di introdurre una sostanziale riduzione degli importi del contributo, anche prevedendo esenzioni per particolari situazioni di reddito o composizione del nucleo familiare” ha spiegato giovedì sera il sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto.
La revisione del contributo dovrebbe insomma tutelare redditi bassi e famiglie numerose. Il nuovo esecutivo sembra però aver chiaro anche quanto è ingiusto chiedere soldi a chi ha il permesso di soggiorno per finanziare le espulsioni.
“Una cosa – ha sottolineato Ruperto – è contribuire, giustamente, alla copertura dei costi amministrativi legati al rilascio del permesso di soggiorno e alle altre attività connesse alla gestione del fenomeno immigratorio, altra cosa è invece aver introdotto un contributo a carico degli immigrati regolari, destinato al sostegno dei costi dei rimpatri degli irregolari”.