A Roma potranno essere non più di cinque per classe. L’assessore all’istruzione: "Registro pubblico per i mediatori culturali"
Roma – 14 gennaio 2009 – Nella Capitale si sono aperte le iscrizioni alle scuole d’infanzia comunali e spuntano le quote per i bimbi stranieri. Sulla scia delle misure previste dalla scuola dell’obbligo, dal prossimo anno non dovrebbero essere più di cinque per classe.
"Per garantire un’efficace integrazione degli alunni stranieri e un buon livello di opportunità formative, l’Assessorato alle Politiche Educative ha inteso migliorare l’accoglienza e l’integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana" si legge sul sito del Comune. Si procederà quindi "In base alle disposizioni già contenute nel Regolamento della scuola dell’Infanzia del 1996, che prevedono, ove possibile, la presenza di 5 bambini per classe".
È stato l’assessore alla scuola Laura Marsilio a spiegare ieri che “Per le scuole dove si presenterà una concentrazione più ampia di domande di iscrizione da parte dei famiglie straniere si intraprenderanno azione di concertazione nei municipi anche attraverso accordi di rete e interrelazioni tra ambiti". "Si sta lavorando – ha aggiunto – a un protocollo d’intesa con l’ufficio scolastico regionale per la regolazione dei flussi di iscrizione dei bambini delle scuole dell’infanzia, sia statali che comunali, con particolare riferimento alla regolazione dei fluissi di iscrizione e all’inserimento degli alunni stranieri”.
Oltre alla creazione di un Gruppo per l’integrazione nella scuola (Gis), Marsilio ha poi annunciato che si valorizzerà il ruolo dei mediatori culturali. "Per l’anno scolastico 2010-2011 per la prima volta i mediatori che svolgeranno questo servizio saranno tutti chiamati dal Registro pubblico dei mediatori interculturali del Comune di Roma relativo all’area dei servizi socio-educativi e scolastici".
"Ai mediatori culturali -ha sottolineato l’assessore- viene così riconosciuta la loro professionalità e il ruolo di operatori qualificati. Vengono considerati veri e propri professionisti che contribuiscono a creare una rete più solida con le comunità di riferimento".
EP