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Time: “Nel sud Italia lavoratori stranieri schiavi per la mafia”

"Gli immigrati africani non rispettano l’infame codice di omertà" Roma, 16 gennaio 2010 – Nel sud dell’Italia gli immigrati "sono gestiti dal sistema di lavoro diretto dalla mafia, il caporalato".

E’ quanto scrive Time, in un servizio dedicato ai fatti di Rosarno.

Se gli xenofobi "si lamentano spesso che gli immigrati cancelleranno le loro preziose norme culturali", quanto e’ accaduto in Calabria "puo’ essere un indicatore che il cambiamento e’ inevitabile, dato che gli immigrati africani, che non rispettano l’infame codice di omerta’ del Paese, hanno violentemente protestato contro i potenti clan mafiosi che controllano le loro vite", nota ancora il magazine americano, citando Roberto Saviano.

Time ricorda le difficili condizioni di vita e di lavoro dei braccianti immigranti, ma anche i tanti che sono scomparsi, come il centinaio di polacchi di cui si e’ persa traccia nei campi pugliesi di pomodori nel 2006. Le autorita’ fanno finta di non vedere il problema e il governo di Silvio Berlusconi "invece di accrescere i servizi sociali o i regolamenti sul lavoro ha assunto un crescente e popolare atteggiamento anti immigrati", nota il settimanale.

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