A Pozzallo eventi e riflessioni su come far tornare il Mediterraneo un ponte tra culture. Fermando le tragedie del mare e la criminalizzazione di chi attraversa le frontiere
Pozzallo (Ragusa) – 12 maggio 2016 – Dal Medioevo all’’800, nei porti del Mediterraneo, si parlava il Sabir, una lingua franca nella quale erano confluite le lingue di diversi popoli che si affacciavano sul Mare Nostrum. Permetteva a marinai e commercianti di capirsi e comunicare, scambiandosi idee, oltre che merci.
Il Festival Sabir è uno spazio pubblico di riflessione nei luoghi simbolo delle porte d’Europa. Dopo la prima edizione del 2014 a Lampedusa, da oggi a domenica 15 si sposta a Pozzallo, in provincia di Ragusa, luogo di approdo per migliaia di persone che attraversano il mare per fuggire a miseria, guerre e persecuzioni, ma anche ponte culturale nel Mediterraneo. E le “alterative mediterranee” saranno anche stavolta il filo conduttore di tutti gli eventi.
La collocazione geografica del Festival in Sicilia, spiegano gli organizzatori, ha un forte valore simbolico, perché nelle acque al largo di quest’isola sono avvenute alcune tra le più grandi stragi di migranti. La responsabilità ricade in gran parte sulle scelte politiche dell’Italia e dell’Europa in materia d’immigrazione, oggi ancora più evidente per le decisioni europee e del governo italiano di trasformare, attraverso l’istituzione degli hotspot, i luoghi di approdo – Lampedusa, Pozzallo, Trapani, Augusta, Porto Empedocle – in luoghi di detenzione, dove le impronte digitali vengono spesso prese ricorrendo alla forza e da dove si continuano a praticare respingimenti di massa.
Il Festival Sabir è promosso da Arci, Caritas, A Buon Diritto, Asgi, Carta di Roma e Acli e organizzato da Arci in collaborazione con il comune di Pozzallo e con il patrocinio dell’Anci e la partnership di TGR. manterrà la stessa formula che ha caratterizzato la precedente edizione, che vedeva attività culturali e laboratori interattivi, musicali e teatrali alternarsi a incontri internazionali.
L’obiettivo è infatti quello di confrontarsi e dare voce agli abitanti, ai migranti accolti sul territorio, ai partecipanti: le tante iniziative culturali, soprattutto i laboratori e gli spettacoli, sono infatti rivolti innanzitutto a loro. La presenza di rappresentanti della società civile delle due rive del mediterraneo permetterà di proseguire la riflessione sulla crisi della democrazia europea nel contesto del Mediterraneo.
Una crisi che intreccia sempre più le diverse emergenze sociali, dai conflitti che incendiano la regione, agli estremismi nazionali che emergono, alle urgenze ambientali, fino ai diritti culturali e alla libertà di espressione sempre più in pericolo. Nell’ambito dell’immigrazione emerge la necessità urgente di una risposta politica radicalmente diversa di fronte alle tragedie del mare e all’attuale gestione delle frontiere, rimettendo in discussione decisioni sempre più centrate sulla criminalizzazione e la repressione.
Tra gli appuntamenti più significativi: venerdì 13 maggio, alle 9.30, l’incontro della Presidente della Camera Laura Boldrini con gli studenti delle scuole di Pozzallo sul tema Europa, sfide e cambiamenti. Sempre il 13 maggio, alle 17.30, l’incontro dei sindaci ‘solidali’ del Mediterraneo: confronto tra i sindaci di Pozzallo, Lampedusa, Prato, Ventimiglia, e Riace. Infine, il 15 maggio, alle 11, il Festival si chiuderà con la manifestazione nazionale No ai muri, Sì all’accoglienza, che attraverserà le vie di Pozzallo.
Il programma del Festival Sabir 2016