Firenze, 30 ottobre 2018 – Se niente cambierà rispetto alla scrittura del decreto sicurezza, più di cinquemila persone, delle 11 mila presenti in Toscana nei centri di accoglienza straordinaria e negli Sprar, rischiano di trovarsi in una condizione di irregolarità e quindi senza poter avere accesso ad alcun tipo di servizio di accoglienza e supporto all’integrazione, né tanto meno lavorare in modo regolare: oltre tremila solo per l’abolizione delle protezione umanitaria. Lo afferma la Giunta regionale in una nota. L’impatto possibile del provvedimento – “una stima ma realistica” – è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, dall’assessore all’immigrazione Vittorio Bugli e la collega del Comune di Firenze Sara Funaro, responsabile immigrazione per Anci Toscana. “Noi siamo per l’integrazione – affermano i due assessori – ,a forse, anche chi la pensa diversamente, avrebbe dovuto prima verificare che il meccanismo dei rimpatri, quattrocento al mese in tutta Italia oggi, fosse in grado di far fronte ai numeri, immediati, che il provvedimento creerà”. Ci saranno in Toscana tra le cinquemila e le seimila persone, compresi chi avrebbe comunque ricevuto un diniego anche con le attuali norme, che non saranno più nelle strutture e non saranno più soggetti ad alcun supporto. “Finiranno in una zona grigia, lasciati allo sbando: senza protezione per loro e senza sicurezza per le comunità – raccontano Bugli e Funaro – Si tratta di un impatto negativo e preoccupante”. “Un rischio – si sofferma l’assessore regionale – che non ci possiamo permettere. L’immigrazione è un fenomeno strutturale, non legata ad un’emergenza. Il tema dell’accoglienza va per questo gestito con la testa e non con la pancia”.
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Toscana: ‘Con decreto Salvini 5mila nuovi immigrati irregolari’
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