I suoi costumi sono una libera interpretazione della tradizione antica. "Si tratta di abiti sempre attuali, capaci di mettere in risalto la bellezza delle donne ucraine" ROMA – Quella del costume nazionale ucraino è una tradizione formatasi nei secoli. Ogni regione dell’Ucraina ha il suo vestito. Tutti hanno però qualche elemento in comune, che li distingue da quelli di altri popoli. Larysa Iskiv, stilista, residente a Roma, è autrice di una collezione d’autore che offre uno spaccato di tutte le diversità esistenti.
I suoi costumi sono una libera interpretazione della tradizione antica. L’elemento cromatico gioca un ruolo fondamentale: si spazia dai colori forti del "plahta" (una specie di gonna), alla ricercata unione nero-bianco-rosso del costume della regione di Ternopoli, ai colori chiari della regione di Volyn.
I vestiti tipici delle diverse regioni sono le basi di partenza, ma non i punti di approdo, caratterizzati invece da modelli originali. Tutta la collezione è composta da vestiti decorati con corde, nastri e accessori stilizzati. Di particolare bellezza le corone, decorate con nastri e fiori di lana artigianali.
"Il tema del costume tradizionale – racconta Larysa Iskiv – mi ha sempre affascinato perché, a differenza di quanto si potrebbe pensare, consente un’infinita varietà di sperimentazioni. La passione è nata in patria, nel periodo in cui, per lavoro, ho studiato i costumi originali custoditi nei musei ucraini".
Le argomentazioni di Larysa spazzano via tanti luoghi comuni. "Il costume tradizionale per me – continua la stilista – non è qualcosa fuori moda, ma un vestito attuale, capace di far risaltare la bellezza delle donne ucraine".
La collezione di Larysa Iskiv è spesso usata alle feste etniche ucraine, per creare atmosfera e ricordare le tradizioni antiche. Larysa è iscritta al prestigioso albo di pittori ucraini. Con i suoi arazzi ha partecipato a numerose mostre nazionali e internazionali. Ha lavorato nell’Istituto di Belli Arti a Leopoli (sezione ricerca) ed é stata candidata a prestigioso premio di Taras Shevchenco.
(18 luglio 2007)
Marianna Soronevych
Andrea Gagliardi