Roma, 1 gennaio 2025 – Le ore trascorse stanno permettendo di ricostruire con maggior chiarezza la drammatica vicenda accaduta al barchino che, dopo essere salpato da Zuwara, in Libia, è giunto ieri a Lampedusa con sette migranti a bordo, tra cui un bambino siriano di 8 anni. I sopravvissuti hanno riferito di circa 20 dispersi, caduti in mare a circa 20 miglia dalle coste libiche, in un’area Sar (Search and Rescue) libica o maltese.
La ricostruzione del naufragio
Secondo il racconto dei sei adulti superstiti – due siriani, due sudanesi e due egiziani – l’imbarcazione di vetroresina lunga sei metri era salpata lunedì sera alle 22. Durante la traversata, intorno alle 2 di notte, il natante ha iniziato a imbarcare acqua. La situazione è precipitata tra le 2:30 e le 3:00, quando il panico si è diffuso tra le 27 persone a bordo. La barca si è inclinata e venti persone, tra cui cinque donne e tre minori, sono finite in mare.
La barca, pur non essendosi capovolta né inabissata, ha continuato il suo tragitto fino a Lampedusa, dove è stata intercettata sotto costa dalla motovedetta della Guardia di Finanza.
L’intervento delle autorità
Entrambi i centri di coordinamento per le operazioni di soccorso – libico e maltese – sono stati informati dell’accaduto. Tuttavia, le autorità italiane, già impegnate su altre segnalazioni, non stanno più effettuando ricerche attive nell’area. Ieri sono stati condotti pattugliamenti aerei, ma con esito negativo.
I sei adulti e il bambino siriano, dopo essere stati soccorsi, sono stati trasferiti su un traghetto diretto a Porto Empedocle, dove giungeranno in serata.
Emergenza sbarchi a Lampedusa e Linosa
Oltre ai sette superstiti del naufragio, nelle ultime ore sono sbarcati a Lampedusa 271 migranti, mentre altri 46 – provenienti da Bangladesh, Egitto e Pakistan – sono giunti a Linosa e successivamente trasferiti a Lampedusa. I soccorsi sono avvenuti grazie all’intervento delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.
Un ulteriore gruppo di 72 migranti – bengalesi, marocchini ed egiziani – è invece riuscito a raggiungere direttamente la spiaggia dell’Isola dei Conigli, dove sono stati fermati dai militari.
Un dramma senza fine
Questo ennesimo episodio evidenzia ancora una volta le condizioni estreme affrontate dai migranti durante le traversate del Mediterraneo, spesso su imbarcazioni precarie e sovraffollate. La tragedia avvenuta in zona Sar libica o maltese riporta al centro dell’attenzione la necessità di interventi internazionali per garantire operazioni di salvataggio più efficaci e per contrastare il traffico di esseri umani, che continua a sfruttare la disperazione di chi cerca una vita migliore.