Roma, 22 novembre 2023 – Un altro drammatico naufragio ha colpito al largo delle coste di Lampedusa, pochi giorni dopo la perdita di una bambina di due anni e l’irreparabile smarrimento di 8 persone. Questa volta, un barchino, approssimativamente a 28 miglia dalla costa, ha visto la sua fine tragica con il decesso di una ventiseienne ivoriana, mentre viaggiava con sua sorella su un’imbarcazione di sette metri in metallo.
Nonostante la tragica perdita, 46 migranti hanno avuto la fortuna di essere recuperati dai militari della Guardia di Finanza. Questo gruppo includeva 11 donne e 4 minori, tutti sopravvissuti a un’esperienza che potrebbe aver lasciato segni indelebili.
La situazione si è fatta critica quando, alla vista della motovedetta “G.206 Fin. Corrias” della Guardia di Finanza, il gruppo di migranti a bordo del barchino ha manifestato segni di disperazione e panico. Le loro azioni hanno provocato il ribaltamento e il successivo affondamento dell’imbarcazione mentre l’unità di soccorso delle Fiamme Gialle si avvicinava.
I soccorritori, tra cui la Guardia di Finanza e il supporto dell’assetto svedese di Frontex, hanno immediatamente agito per recuperare tutti i naufraghi. Anche un elicottero della Guardia di Finanza è stato coinvolto nelle operazioni di ricerca dei dispersi, ma purtroppo, nonostante gli sforzi, la giovane ivoriana è stata ritrovata senza vita.
Secondo le testimonianze raccolte dai sopravvissuti, sembra che non ci siano altri compagni di viaggio dispersi oltre alla giovane deceduta.
Questo tragico evento non solo segna un altro naufragio nel Mediterraneo, ma solleva nuovamente l’urgenza e la necessità di affrontare la crisi umanitaria delle migrazioni attraverso il mare. È un richiamo alla comunità internazionale per rafforzare gli sforzi di prevenzione di simili tragedie e per offrire un sostegno umanitario adeguato a coloro che rischiano le proprie vite in cerca di sicurezza e opportunità.