Roma, 29 luglio 2024 – Il 22 luglio, un’imbarcazione carica di migranti ha fatto naufragio al largo di Nouakchott, la capitale della Mauritania, causando la morte di almeno 25 persone. La notizia è stata confermata il 24 luglio dall’Agenzia d’informazione mauritana (Ami), che ha riferito dell’intervento della guardia costiera, riuscita a soccorrere 103 migranti e a recuperare i corpi delle vittime.
Diverse stime e nazionalità coinvolte
In precedenza, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) aveva riportato un bilancio di almeno quindici vittime e decine di dispersi. La guardia costiera mauritana ha fornito ulteriori dettagli, indicando che tra i sopravvissuti e le vittime vi sono 65 senegalesi (tra cui sei donne e tre bambini), 52 gambiani (tra cui tre donne e tre bambini) e un ivoriano. Tuttavia, le cifre riguardanti il numero di persone a bordo variano significativamente: secondo un funzionario della guardia costiera, l’imbarcazione trasportava tra le 140 e le 180 persone, mentre l’Oim sostiene che a bordo vi fossero circa trecento persone.
La pericolosa rotta verso l’Europa
L’imbarcazione era diretta verso l’arcipelago spagnolo delle Canarie, una delle principali porte d’accesso all’Europa per i migranti africani. Questa rotta migratoria, che attraversa l’Oceano Atlantico, è nota per essere estremamente pericolosa. I migranti affrontano giorni di navigazione in condizioni precarie, esposti alla fame e alla sete, e con un rischio elevato di naufragio.
Precedenti tragici e aumento dei flussi migratori
Questa non è la prima tragedia del genere nella regione. All’inizio di luglio, un altro naufragio al largo del sud-ovest della Mauritania aveva provocato la morte di quasi novanta migranti, con molte persone rimaste disperse. La rotta tra l’Africa occidentale e le Canarie continua a essere una delle più letali al mondo.Secondo l’Oim, tra il 1 gennaio e il 15 luglio 2024, più di 19.700 migranti sono sbarcati alle Canarie, segnando un aumento del 160% rispetto allo stesso periodo del 2023. La situazione è aggravata dal crescente numero di vittime: l’ong spagnola Caminando Fronteras ha riportato che, nei primi cinque mesi del 2024, oltre cinquemila migranti sono morti nel tentativo di raggiungere le coste spagnole, la maggior parte lungo la rotta delle Canarie.
Un futuro incerto per i sopravvissuti
I sopravvissuti a questi naufragi spesso affrontano un futuro incerto. Dopo essere stati soccorsi, molti di loro vengono trattenuti in centri di detenzione, mentre cercano di ottenere asilo o altre forme di protezione internazionale. Le storie di queste persone riflettono un sapere e un potenziale sprecati, con molti migranti che lasciano i loro paesi d’origine alla ricerca di una vita migliore, solo per affrontare enormi pericoli e spesso la morte lungo il cammino.