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Tragedia nel Mediterraneo: proseguono le ricerche della barca a vela affondata con decine di migranti a bordo

Roma, 18 giugno 2024 – Le operazioni di ricerca proseguono senza sosta dopo che una barca a vela con a bordo tra i 60 e i 66 migranti, tra cui 26 bambini, è affondata ieri a 120 miglia dalla costa calabrese. Secondo i racconti dei sopravvissuti, l’affondamento sarebbe stato causato da un’esplosione a bordo. Al momento, però, non sono stati individuati né superstiti né cadaveri.

Le motovedette della Guardia Costiera di Roccella Ionica, impegnate nelle ricerche fino a questa mattina, sono rientrate in porto per rifornirsi di carburante. Le ricerche proseguono con l’ausilio di mezzi aerei e navali e si stanno estendendo oltre il luogo dell’incidente, dove è ancora visibile la barca semiaffondata. Le correnti e i venti della zona potrebbero aver trascinato i superstiti o i corpi delle vittime a miglia di distanza.

Gli undici superstiti, recuperati inizialmente da una nave francese, sono stati condotti nel porto di Roccella Ionica dalle motovedette della Guardia Costiera. Tra loro, una dodicesima persona, una donna, è deceduta durante il tragitto. Nove di questi superstiti sono attualmente ricoverati negli ospedali di Polistena, Locri e Soverato per ferite e ustioni, probabilmente causate dall’esplosione. Nessuno di loro è in pericolo di vita, inclusa una bambina di 10 anni. I due migranti rimasti illesi sono ospitati nella tensostruttura allestita nel porto per la prima accoglienza.

Nel frattempo, a Lampedusa, dieci cadaveri sono stati recuperati dalla stiva di un’imbarcazione di otto metri partita dalla Libia. I corpi, tutti di uomini tra i 18 e i 30 anni di origine probabilmente bangladese o pakistana, sono stati rinvenuti durante le operazioni di soccorso condotte dalla nave dell’Ong Nadir, arrivata sull’isola siciliana intorno a mezzanotte. Presente sul molo anche il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, che ha commentato l’evento con profondo dolore: “È uno strazio, è uno strazio!”.

Al molo Favarolo di Lampedusa è giunta anche la motovedetta V824 della Guardia di Finanza con a bordo altri 55 migranti, tra cui 10 donne e 14 minori, incluso un neonato di un mese. Il gruppo, composto da persone provenienti da Gambia, Guinea, Nigeria, Ghana e Senegal, ha riferito di essere partito da Sfax, in Tunisia. Questo sbarco rappresenta il sesto della giornata.

La continua ondata di migranti e i tragici eventi che ne conseguono sottolineano l’urgenza di trovare soluzioni efficaci e umane a una crisi che mette a rischio migliaia di vite ogni anno nel Mediterraneo.

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