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Trentamila stranieri al lavoro con i voucher

Utilizzati per lo più in agricoltura,  ora fanno reddito anche per rinnovare il permesso di soggiorno. Fondazione Leone Moressa: “Potrebbero stimolare l’emersione”

Roma – 28 agosto 2012 – L’anno scorso 27 mila lavoratori stranieri sono stati pagati con i voucher per lavoro accessorio, il 50% in più rispetto al 2010, quando furano 18mila. Gli immigrati rappresentano il 13% di tutti i soggetti inquadrati con questa tipologia di lavoro.

 

Dati analizzati in uno studio della Fondazione Leone Moressa dopo che la recente riforma del lavoro ha reso i compensi da lavoro accessorio validi per il computo del reddito necessario al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno. “Un sempre maggiore utilizzo dei voucher – ritengono i ricercatori – potrebbe infatti stimolare in qualche caso l’emersione di lavoro sommerso in alcuni settori (ad esempio in agricoltura o nel lavoro domestico), ma soprattutto potrebbe dare la possibilità ai lavoratori stranieri di disporre di una somma monetaria che permetta loro il rinnovo del permesso di soggiorno, cosa che prima della riforma non poteva essere fatta”.

In termini di numero di voucher venduti a lavoratori stranieri si tratta di 1,6milioni di unità nel 2011; questi sono aumentati nell’arco di un anno di oltre il 60%. Per ogni singolo lavoratore straniero sono stati acquistati mediamente 62,3 voucher nel 2011. Questo volume grosso modo corrisponde ad un compenso lordo per ciascun lavoratore di 623€ (se si considera che un voucher vale 10€). A livello aggregato si tratta, nel solo 2011, di quasi 17 milioni di € erogati agli stranieri per le loro prestazioni occasionali tramite il sistema dei buoni lavoro.

Tale sistema è particolarmente diffuso tra le donne straniere, che rappresentano più della metà dei lavoratori stranieri che nel 2011 hanno utilizzato i buoni lavoro (52,0%). La regione che annovera il maggior numero di stranieri con lavoro accessorio è il Veneto che da solo raccoglie il 14,7% del totale, seguito da Lombardia (13,5%) e Piemonte (13,4%). Ma sono il Friuli Venezia Giulia e la Liguria le regioni in cui si annovera una maggiore presenza di stranieri in questo sistema: nella prima area il peso straniero è del 18,6%, nella seconda il 18,1%.

Nel comparto agricolo viene fatto maggior utilizzo dei voucher, sia per quanto riguarda i lavoratori stranieri (20,2%) che gli italiani (27,5%). Ma è nel comparto del lavoro domestico che il peso degli stranieri si fa più evidente: oltre un lavoratore su due infatti è immigrato (56,1%), seguito dai lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione (19,9%).

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Fondazione Leone Moressa. Il lavoro occasionale accessorio (voucher o buoni lavoro) come modalità di occupazione degli stranieri. Anni 2009, 2010, 2011

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