Roma, 25 novembre 2022 – E’ successo a Treviso: quattro persone, tutte di origine cinese, sono state arrestate e denunciate per sfruttamento del lavoro e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I migranti, infatti, venivano obbligati a lavorare per più di 10 ore al giorno, per una pagata oraria di 3,20 euro, in quattro laboratori calzaturieri.
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Treviso, migranti sfruttati in quattro calzaturifici
Le indagini sono state svolte in collaborazione con il personale del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Venezia e insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Treviso. L’indagine, molto complessa, è stata diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso. Secondo quanto emerso, le verifiche sono state effettuate dai militari della compagnia di Castelfranco Veneto. I comuni in esame sono stati quelli della provincia di Treviso: Altivole, Asolo e Borso del Grappa. Solamente ad Altivole, quattro persone sono state arrestate nella flagranza dei reati in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, aggravato, continuato e in concorso, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato, continuato e in concorso. Gli arrestati sono stati bloccati mentre sorvegliavano e controllavano due lavoratori di origini pakistane, assunti tramite un contratto part time insieme a un altro connazionale.
Inoltre, dall’indagine è emerso che gli operai percepivano una retribuzione oraria di soli 3,20 euro. Ed erano obbligati a lavorare per 10 ore al giorno in un luogo privo dei requisiti di sicurezza e igiene. Per questo sono state comminate sanzioni amministrative per 21.000 euro e ammende per 173.000 euro.
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