Roma, 17 marzo 2025 – La Lega tunisina per la difesa dei diritti dell’uomo (Ltdh) ha espresso profonda preoccupazione per il continuo deterioramento della situazione dei migranti subsahariani in Tunisia. In una nota ufficiale, l’organizzazione denuncia attacchi e violazioni dei diritti fondamentali di queste persone, evidenziando la loro crescente vulnerabilità di fronte a violenze che minacciano sicurezza e dignità.
La Ltdh sottolinea come la gestione caotica della crisi migratoria stia aggravando le tensioni economiche e sociali, danneggiando non solo i migranti ma anche le comunità locali tunisine, con particolare impatto sulle fasce più deboli della popolazione. Un caso emblematico è quello di Al-Amra, nel governatorato di Sfax, dove i residenti si trovano impossibilitati a coltivare le loro terre a causa di una cattiva amministrazione della questione migratoria.
Pur riconoscendo le difficoltà legate all’afflusso massiccio di migranti, la Lega respinge con fermezza ogni risposta repressiva basata su misure di sicurezza o retoriche razziste. Invita invece le autorità tunisine a implementare politiche inclusive che rispettino gli obblighi internazionali del Paese, per garantire la coesione sociale e la tutela dei diritti umani di tutti.
Nella nota, la Ltdh chiede l’immediata cessazione di ogni forma di violenza, abuso e discriminazione nei confronti dei migranti. Accusa le autorità di una gestione inadeguata che ha solo contribuito all’aggravamento della crisi e sollecita l’adozione di politiche migratorie più umane ed eque. La Lega sottolinea la necessità di un maggiore coordinamento tra Stato e società civile per affrontare il fenomeno migratorio senza alimentare discorsi d’odio e discriminatori.
Infine, la Ltdh condanna fermamente il razzismo istituzionale e le dichiarazioni stigmatizzanti di alcuni esponenti politici, in particolare parlamentari, ritenuti contrari ai principi democratici e ai diritti umani. La Lega invita le autorità a rispettare i diritti fondamentali senza distinzioni e ad adottare politiche migratorie responsabili, che bilancino il rispetto dei diritti umani con la necessità di mantenere la stabilità economica e sociale del Paese. Inoltre, mette in guardia contro ogni forma di strumentalizzazione populista o retorica incitante all’odio razziale, che rischia di esacerbare ulteriormente le tensioni sociali.