È la contro partita richiesta da Ankara per un accordo di riammissione dei clandestini. Il confine con la Grecia è tra i più permeabili per i flussi irregolari
Roma – 21 giugno 2012 – Cittadini turchi in Europa senza chiedere visti d’ingresso. Questa la contropartita di un accordo tra Ue e la Turchia per la riammissione degli immigrati irregolari.
I negoziati tra la Commissione europea e il governo guidato da Recep Tayyip Erdogan dovrebbero iniziare questa settimana, secondo il quotidiano turco Hurriyet. L’abolizione dei visti sarebbe una delle priorità indicate da Ankara, che si lamenta di una ”discriminazione” rispetto agli altri paesi candidati. E che solo a questa condizione firmerebbe un accordo per il rimpatrio di chi entra illegalmente in Europa oltrepassando le sue frontiere.
La presidente del comitato Shengen del parlamento italiano Margherita Boniver ha detto di recente che la frontiera greco-turca – da dove ”passano circa 150mila clandestini l’anno” – e’ ”la prima porta d’ingresso dell’ immigrazione asiatica” in Europa, mentre la commissaria europea agli interni Cecilia Malmstroem ha parlato di un fenomeno che ”ha raggiunto proporzioni allarmanti”. Secondo Hurriyet l’abolizione dei visti per i cittadini turchi potrebbe scattare tre anni dopo l’entrata in applicazione dell’accordo di riammissione.