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Turco: “Clandestini per legge, prorogare i permessi”

"Chi perde il lavoro non è un delinquente". "Dov’è il Piano per l’Integrazione del governo?"

Roma – 12 maggio 2010 -Non si placa la polemica sulle parole del sindaco di Milano Letizia Moratti, che due giorni fa alla Cattolica ha detto che "normalmente i clandestini delinquono".

Livia Turco, responsabile del Forum immigrazione del Pd, trova “grave che il sindaco di una importante città, come Milano, pronunci  parole così irresponsabili che finiscono solo per alimentare semplificazioni  e paure. Il clandestino non è una persona che delinque ma è una persona che  non ha il permesso di soggiorno. Le persone che delinquono, italiane o meno,  devono essere punite. Se così non è dipende dal problema eterno di un sistema giudiziario che non funziona, non dall’immigrazione”.

Turco punta il dito contro la legge Bossi-Fini, a causa della quale “ tantissimi  lavoratori, che sono in Italia anche da 10 anni, che pagano le tasse, che  pagano i contributi all’Inps e che fanno i lavori più umili, se perdono il  lavoro e non riescono a trovarlo entro 6 mesi diventano clandestini e vengono  espulsi. Questi lavoratori, che cercano lavoro, su la base di che cosa devono essere  considerati delinquenti?”

“Se mai è urgente prevedere una proroga del permesso  di soggiorno per consentirgli di cercare lavoro e non spingerli verso la  clandestinità e l’espulsione” suggerisce l’esponente del Partito Democratico. Che poi chiede che fine abbia fatto il “piano  per l’integrazione pomposamente annunciato da  Ministro Maroni nel mese di febbraio, dopo i tragici fatti di Rosarno e via  Padova a Milano”.

“Sembrava allora che finalmente anche il centro destra avesse  scoperto la politiche d’integrazione. Ma ora bisogna passare dagli annunci ai  fatti. Governo e maggioranza presentino davvero il piano d’integrazione con  un adeguato fondo, così come è stato chiesto con fermezza anche  dall’Assemblea nazionale di tutti i sindaci dell’Anci" conclude Turco.

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