(ANSA) – LISBONA, 9 DIC – Europa e Africa hanno varato a Lisbona un partenariato strategico che dovrebbe cambiare nei prossimi anni i rapporti fra i due continenti, avvicinandoli. E ha dato il via ad un ‘piano d’azioné in otto punti i cui risultati dovranno essere verificati fra tre anni al prossimo vertice che potrebbe tenersi su proposta del presidente Muammar Gheddafi in Libia. Sarà, afferma la dichiarazione finale sottoscritta dagli 80 partecipanti (i 27 Ue e i 53 dell’Africa), un "partenariato politico-strategico" per il futuro "che superi le relazioni tradizionali fondate sul modello donatori-beneficiari". Sarà un "rapporto fra uguali", in rottura con le remore del passato coloniale. La nuova cooperazione dovrà organizzarsi negli otto punti del piano d’azione varato a Lisbona. Intanto, nel 2008, i 27+53 dovranno finalizzare i negoziati sui nuovi accordi commerciali Ape (che riguardano tutti i paesi dell’area Africa-Caraibi-Pacifico). Un punto non formalmente all’esame del vertice, ma che è stato criticato da alcuni partecipanti africani. IMMIGRAZIONE – E’ uno dei punti più importanti del piano. Gli europei con lo spagnolo José Luis Zapatero hanno proposto durante il vertice un patto agli africani che offre più posti di lavoro per l’immigrazione regolare, investimenti nei paesi di origine, nelle infrastrtture e nella formazione, contro un contenimento delle migrazioni illegali. Il ‘modello spagnolo’ funziona, ha detto il senegalese Abdulaye Wade. PACE E SICUREZZA – L’obiettivo è, fra l’altro, contribuire a prevenire e risolvere le crisi regionali africane. Fra le iniziative in discussione, un "sistema continentale di allerta rapida" per la prevenzione dei conflitti, la formazione di una "forza africana di risposta" per operazioni di pace, con un meccanismo finanziario "durevole, flessibile e prevedibile". DIRITTI UMANI E BUON GOVERNO – Due delle piaghe dell’Africa. Il piano d’azione prevede lotta contro la corruzione, contro la tortura, il traffico di droga e di esseri umani, una migliore gestione delle risorse naturali. C’é anche un capitolo sul "dialogo efficace" da avviare per il ritorno in Africa dei beni culturali sottratti durante il passato coloniale. COMMERCIO E INTEGRAZIONE REGIONALE – L’obiettivo è fra l’altro di aiutare i paesi africani a raggiungere livelli di qualità e produttività che agevolino l’accesso al mercato Ue dei prodotti del continente nero. SVILUPPO E OBIETTIVI MILLENNIO – Punto centrale è l’impegno Ue a rispettare l’obiettivo del Millennio ed arrivare entro il 2010 allo 0,56% del Pil per l’aiuto allo sviluppo, e allo 0,7% entro il 2015. CLIMA – Fra gli obiettivi, ridurre la deforestazione, combattere la progressiva desertificazione, preservare gli ecosistemi. Africani ed europei dovrebbero inoltre cooperare per preparare il dopo-Kyoto nel 2012, in quella che Manuel Barroso ha definoto "la maggiore sfida del secolo". ENERGIA – L’Europa prevede di aumentare gli investimenti nelle infrastrutture energetiche africane, in particolare per migliorare la rete elettrica del continente nero. Si propone anche di esplorare l’ipotesi di un "utilizzo pacifico dell’energia nucleare" in Africa. SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE – Il piano punta a ridurre con investimenti infrastrutturali il divario tecnologico con l’Africa, che ne limita lo sviluppo, e prevede anche, fra l’altro, un migliore uso delle risorse aerospaziali Ue per una migliore gestione delle risorse africane, anche con Galileo. (ANSA).
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UE-AFRICA: PATTO IMMIGRAZIONE E OTTO PARTENARIATI
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