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Ue –Turchia. Intesa sui rimpatri, aspettando l’eliminazione dei visti

Firmato ad Ankara un accordo di riammissione dei clandestini. Intanto parte il negoziato sulla liberalizzazione dei visti per i viaggi brevi

Roma – 16 dicembre 2013 – Un contrasto più efficace dei flussi clandestini, ma anche un canale privilegiato  per chi, nel rispetto delle regole, vuole viaggiare in Europa.

Procede su due direttrici parallele, per molti versi complementari, il confronto sull’immigrazione avviato tra l’Unione Europea e la Turchia, e oggi ad Ankara ha fatto progressi importanti. Il commissario europeo agli Affari Interni Cecilia Malmström ha infatti firmato con i rappresentanti del governo turco un accordo di riammissione e avviato un negoziato per la liberalizzazione dei visti.

"È una giornata storica" ha commentato Malmström. "Abbiamo dato il via a due iniziative parallele che rilanciano le relazioni tra la Turchia e l’Unione Europea e portano benefici per i loro cittadini. Spero che l’accordo di riammissione venga ratificato senza indugi da entrambe le parti e che il negoziato per la liberalizzazione dei visti registri presto sostanziali progressi".

L’obiettivo principale dell’accordo di riammissione è stabilire, sulla base della reciprocità, procedure per un rimpatrio rapido delle persone che sono entrate o risiedono in maniera irregolare in Turchia o nell’Unione Europea. Riguarderà cittadini comunitari e cittadini turchi, ma anche cittadini di altri Paesi o apolidi che sono entrati nel territorio di uno dei firmatari arrivando dal territorio dell’altro.

Ora il testo verrà inviato al Consiglio dell’Unione Europea, all’Europarlamento e al Parlamento turco per la ratifica.

Il negoziato sulla liberalizzazione dei visti dovrebbe portare all’eliminazione dei visti di ingresso che oggi vengono richiesti ai cittadini turchi che viaggiano nell’area Schengen per visite brevi, fino a tre mesi. Ci vorranno probabilmente anni perché si arrivi al traguardo. Prima di allora, la Commissione esaminerà i progressi fatti dalla legislazione e le pratiche amministrative turche, sulla base di una roadmap che Ankara dovrà necessariamente percorrere.

Tanti i passi avanti richiesti alla Turchia. Tra gli altri, ci sono un’implementazione totale ed efficace dell’accordo di riammissione; una gestione dei confini  e della politica dei visti che prevenga efficacemente l’immigrazione irregolare; documenti di viaggio sicuri; un sistema di immigrazione e asilo in linea con gli standard internazionali.

E ancora: strutture in grado di combattere il crimine organizzato, in particolare per quanto riguarda la tratta di esseri umani; cooperazione di polizia e giudiziaria con i paesi Ue e con la comunità internazionale; rispetto dei diritti fondamenti dei cittadini e degli stranieri con attenzione specifica alle minoranze e alle categorie vulnerabili.

Solo quando la Commissione valuterà che tutti questi obiettivi sono stati raggiunti presenterà una proposta per la liberalizzazione dei visti, che dovrà essere votata da una maggioranza qualificata del Consiglio dell’Ue e del Parlamento europeo. I tempi? Per ora non si indicano date, tutto dipende dalla velocità con cui la Turchia saprà percorrere la strada indica dall’Europa.

EP

 

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