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Uil: “Sbagliato lo sciopero degli stranieri”

Loy sul 1° marzo:  “Inutile e pericoloso. Chi oggi non andrà a lavoro rischia ritorsioni”

 

 

Roma – 1 marzo 2011 – “Non è con la “chiamata alle armi” dello sciopero degli immigrati ed i proclami contro le istituzioni che si risolvono i molti problemi di 5 milioni di nuovi cittadini che lavorano e vivono nel nostro Paese”.

Così Gugliemo Loy, segretario confederale della Uil, sullo sciopero degli stranieri. “La UIL – dice il sindacalista – valorizza l’apporto prezioso che l’immigrazione porta al nostro Paese, ma considera sbagliati i proclami per uno sciopero degli immigrati, in quanto ingenerano l’idea di interessi diversi tra italiani e non”.

“Uno sciopero proclamato da chi non ne ha titolarità – avverte ancora Loy – mette solo a rischio le persone che decideranno di farlo, che potrebbero facilmente essere oggetto di ritorsioni dal proprio datore di lavoro. Proprio perché abbiamo una lunga esperienza in materia di sciopero, sappiamo che esso è un’arma da usare come ultima ratio, e per obiettivi chiari e concreti”.

Il sindacalista aggiunge che la Uil è contraria “ad una filosofia di demonizzazione della attuale normativa sull’immigrazione, che certo va riformata ma che lo potrà essere solo sulla base della ricerca del confronto tra un ampio schieramento di forze politiche e sociali. Saremo comunque presenti ad iniziative sul territorio dove prevarrà la ricerca di dialogo e di soluzioni concrete, come è ad esempio per la manifestazione di Milano”.

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