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Un dibattito europeo sulla migrazione: l’eredità di De Gasperi secondo Metsola

Roma, 25 ottobre 2024 – In occasione del 70° anniversario della morte di Alcide De Gasperi, Roberta Metsola, Presidente dell’Eurocamera, ha pronunciato un discorso che ha toccato il cuore di una delle questioni più divisive in Europa: la migrazione. Un tema che, secondo Metsola, rappresenta molto di più di una semplice gestione delle frontiere o delle risorse, andando invece a costituire un tratto essenziale dell’identità europea. Un’identità, ha detto, fondata su valori umani e un approccio centrato sull’individuo.

Nel suo intervento, Metsola ha sottolineato come sia fondamentale eliminare la tossicità dal dibattito migratorio e riconoscere la dignità di ogni persona. La migrazione non può essere ridotta a numeri o a statistiche prive di volto; piuttosto, deve rimanere un argomento incentrato su esseri umani con storie, aspirazioni e dignità. La leader europea ha quindi promosso un approccio “orgogliosamente europeo”, che valorizzi i diritti umani e la comprensione reciproca.

Metsola ha poi evidenziato l’importanza del Patto europeo sulla migrazione, invitando gli Stati membri a restare uniti e ad attuarlo insieme. “Possiamo farlo attuando il Patto, stando l’uno al fianco dell’altro, spiegando e agendo,” ha detto, indicando che solo una risposta comune e solidale potrà affrontare efficacemente le sfide poste dalla migrazione.

Un altro punto rilevante del discorso è stato il riferimento all’allocazione delle risorse, che, secondo Metsola, devono essere destinate a chi ne ha effettivamente bisogno, rafforzando il rimpatrio per coloro che non hanno diritto alla protezione. “Dobbiamo intensificare il rimpatrio dei richiedenti asilo che non hanno diritto alla protezione e che possono essere rimpatriati rapidamente, e in sicurezza,” ha ribadito, toccando così il delicato tema della gestione dell’accoglienza in Europa.

Infine, il riferimento a De Gasperi ha portato una riflessione storica: nel 1951, De Gasperi parlava dell’esigenza di “difenderci dall’interno,” un invito che oggi si può interpretare come la necessità di sviluppare una cultura di comprensione reciproca. Il concetto espresso da Metsola è chiaro: in un’epoca di crescenti sfide interne ed esterne, l’Europa deve fare di più per promuovere una coesione basata sulla comprensione e sull’umanità.

Un impegno rinnovato per un’Europa solidale

In questo contesto, l’appello di Metsola appare come un invito ad abbracciare una visione più inclusiva e umana della migrazione, rispondendo in modo pragmatico ma al contempo rispettoso dei valori che definiscono l’Unione Europea. Tra misure di gestione e processi di rimpatrio, l’Europa è chiamata a una rinnovata solidarietà che, a settant’anni dalla scomparsa di De Gasperi, risuona come il giusto tributo al grande statista e al suo progetto di un’Europa unita e più giusta.

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