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Un patto con i giovani: Mons. Perego e la visione di una nuova Italia tra emigrazione e integrazione

Roma, 24 gennaio 2025 – In un momento storico di profonde trasformazioni sociali e demografiche, la necessità di costruire una “nuova Italia” si fa sempre più urgente. Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, ha recentemente sottolineato l’importanza di un “patto con i giovani” durante un convegno organizzato a Roma dall’Inps e dalla stessa Fondazione Migrantes.

Questo patto, ha osservato Perego, deve rivolgersi a due categorie di giovani: da un lato, i giovani italiani che scelgono di emigrare all’estero in cerca di realizzazione personale e professionale; dall’altro, i giovani di altre nazionalità che, pur essendo nati o cresciuti in Italia, non godono ancora della cittadinanza italiana. Questi ultimi, seppur legati culturalmente e socialmente al nostro Paese, vivono le contraddizioni di un sistema che non sempre garantisce opportunità e supporto adeguati.

Emigrazione: una sfida per il sistema Italia

Secondo i dati presentati dall’Inps, nel 2023 l’Istituto ha erogato oltre 310.000 pensioni all’estero, per un totale di circa 1,6 miliardi di euro, destinati a 160 Paesi. Un dato che racconta di una diaspora italiana che non accenna a diminuire, ma che rappresenta anche una sfida per il sistema di welfare. “Il tema dell’emigrazione”, ha dichiarato Gabriele Fava, presidente dell’Inps, “non può essere analizzato solo mediante statistiche e dati numerici, perché dietro ci sono scelte personali”. L’obiettivo dell’Inps, ha aggiunto, è quello di garantire serenità ai lavoratori migranti, sia italiani che stranieri, nel loro percorso professionale e di vita, rendendo effettivo il diritto alla libera circolazione sancito dall’Unione Europea.

Immigrazione: un’integrazione qualificata

Parallelamente al fenomeno dell’emigrazione, l’Italia si trova a dover affrontare il tema dell’immigrazione, non solo come necessità sociale ma anche come opportunità per il rilancio del tessuto produttivo. “L’integrazione qualificata”, ha sottolineato Fava, “è possibile ed auspicabile”. In un contesto in cui molti settori lamentano una carenza di manodopera qualificata, è fondamentale sviluppare politiche che intercettino e integrino in maniera chiara e regolare le competenze dei lavoratori stranieri.

Verso una società inclusiva

L’intervento di Mons. Perego richiama inoltre l’attenzione su fragilità sistemiche che penalizzano le giovani generazioni, limitando le loro possibilità di crescita personale e professionale. In questa prospettiva, costruire un paese più inclusivo significa anche riconoscere pienamente i diritti di chi, pur vivendo in Italia da sempre, non ne è cittadino di diritto.

Questo “patto con i giovani” è una chiamata all’azione, un invito a ripensare il futuro dell’Italia come un luogo capace di valorizzare i suoi talenti, trattenendo chi sceglie di rimanere e accogliendo chi vuole contribuire al suo sviluppo.

L’emigrazione e l’immigrazione, se gestite con lungimiranza e sensibilità, non sono solo sfide, ma anche opportunità per costruire un’Italia più forte, equa e sostenibile.

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