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Un “plan de ritorno” solo per romeni

L’accordo tra Spagna e Romania prevede un assegno di disoccupazione per chi decide di tornare in patria per cercare lavoro

Madrid – 6 maggio 2009 – Il ministro spagnolo del lavoro e dell’immigrazione Celestino Corbacho ha annunciato che i romeni disoccupati residenti in Spagna potranno riscuotere l’assegno di disoccupazione direttamente in Romania se si impegnano a ”fare una ricerca attiva di lavoro” in loco: a riferirlo è il quotidiano El Mundo.

Due giorni fa infatti la Spagna e la Romania hanno firmato un accordo per aiutare i romeni che lavorano e vivono sul territorio spagnolo a rientrare in patria e trovare lì una nuova occupazione.

"Abbiamo deciso – ha annunciato il ministro del lavoro romeno Marian Sarbu – di consolidare la cooperazione tra i nostri due ministeri per facilitare il ritorno volontario degli operai romeni dalla Spagna, in particolare quelli disoccupati o sul punto di perdere il lavoro". Durante la conferenza stampa congiunta il suo omologo spagnolo ha assicurato che l’obiettivo di questo accordo "non è di incoraggiare i romeni a lasciare la Spagna". In ogni caso "l’operazione si svolgerebbe in collaborazione con gli uffici di collocamento romeni che daranno le necessarie informazioni e controlleranno i rimpatriati", ha aggiunto Corbacho.

Secondo il testo firmato, i due paesi si impegnano a lottare contro il lavoro nero. Le stime ufficiali parlano di 750.000 romeni residenti attualmente in Spagna, la prima comunità straniera del paese. Di questi 70.912 risultano disoccupati. Il ministro Sarbu dice di non aspettarsi un rientro in massa dei suoi connazionali, ma fa notare che "la Romania registra ancora una mancanza di manodopera e può organizzare corsi di formazione per circa 100mila lavoratori".

Il plan de ritorno ideato da Corbacho ha come destinatari gli immigrati extracomunitari disoccupati, che incassano gli assegni in due volte in cambio della rinuncia al permesso di soggiorno e di lavoro per tre anni. Non sono dunque compresi i romeni, ormai cittadini europei e dunque liberi di circolare in Europa.

Il ministro spagnolo del lavoro e dell’immigrazione ha annunciato anche che il governo spagnolo cambierà l’articolo del progetto di legge sull’immigrazione (Ley de Extranjeria) che prevedeva multe fino a 10 mila euro per chi aiuta un immigrato irregolare a mantenersi. La norma era stata criticata anche a causa del rischio di ”criminalizzare l’attività di pura solidarietà delle organizzazioni che accolgono gli immigrati.

Antonia Ilinova

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