Roma 8 marzo 2017 – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime profonda preoccupazione per la nuova legge votata dal parlamento ungherese che prevede la detenzione obbligatoria di tutti i richiedenti asilo, inclusi molti minori, per l’intera durata della procedura di asilo.
La legge dispone che tutti i richiedenti asilo, minori inclusi, saranno detenuti per lunghi periodi all’interno di container circondati da alte recinzioni di filo spinato allestiti lungo i confini. Questa nuova legge viola gli obblighi dell’Ungheria in seno al diritto internazionale e quello dell’Unione Europea, e avra’ un impatto terribile, tanto sul piano fisico quanto su quello psicologico, su donne, minori e uomini che hanno gia’ patito enormi sofferenze.
L’UNHCR aveva gia’ espresso la propria forte preoccupazione per le barriere fisiche erette dall’Ungheria lungo i confini, oltre che per gli ostacoli legislativi e politici che rendono quasi impossibile l’ingresso dei richiedenti asilo nel Paese, impedendo loro di fare domanda di asilo e ottenere protezione. Secondo il diritto internazionale e quello dell’Unione Europea, la detenzione di rifugiati e richiedenti asilo puo’ essere giustificata solo sulla base di un numero limitato di ragioni, e solo laddove si consideri necessaria, ragionevole e adeguata. Questo prevede che le autorita’ considerino se esistono misure meno coercitive o inopportune che permettano comunque di ottenere gli stessi risultati, valutando le circostanze particolari di ogni singolo caso. Per prima cosa, e’ necessario considerare sempre ogni alternativa alla detenzione. La non osservanza di tale procedura potrebbe rendere la detenzione arbitraria. I minori non devono mai essere detenuti in nessun caso. La detenzione non costituisce in alcuna circostanza il miglior interesse di un minore.