Roma, 28 agosto 2018 – Già nel 2018, più di 1600 persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee, nonostante il numero di coloro che cercano di attraversare sia diminuito in maniera significativa rispetto agli anni precedenti. Lo afferma in una nota l’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, che esprime sollievo per lo sbarco delle persone rimaste a bordo della nave della guardia costiera italiana “Diciotti”. L’Unhcr elogia i paesi e le organizzazioni che hanno dimostrato solidarietà offrendo di accogliere coloro che erano rimasti a bordo. L’Unhcr continua ad incoraggiare la messa in atto di accordi prestabiliti e prevedibili per la gestione delle persone soccorse in mare nella regione mediterranea, e sollecita gli Stati ad accelerare gli sforzi per mettere in atto tali accordI. “Quanto è successo deve essere un campanello d’allarme”, ha dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi. “La vita di rifugiati e richiedenti asilo è messa in pericolo mentre gli Stati sono impegnati in discussioni politiche per trovare soluzioni a lungo termine. La situazione della nave Diciotti è ora risolta, ma cosa succederà la prossima volta? Abbiamo bisogno di un approccio europeo collaborativo e prevedibile nei confronti delle persone soccorse in mare “. L’Unhcr è pronta a sostenere gli Stati nello sviluppare un approccio basato sul salvataggio delle vite e sull’affrontare alla radice le cause degli spostamenti forzati.
Unhcr: nel 2018 oltre 1.600 persone morte nel Mediterraneo
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