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Università della Tuscia: un progetto per studiare la disinformazione nell’Africa Subsahariana

Roma, 20 novembre 2024 – L’Università degli Studi della Tuscia, con il suo gruppo di lavoro Ura Hub (Unitus Research and Analysis Hub), ha ottenuto un importante riconoscimento con il finanziamento da parte della Farnesina per il progetto di ricerca intitolato “Minacce in ambiente ibrido. Strategie di disinformazione nell’Africa Subsahariana per incentivare l’immigrazione e favorire la destabilizzazione di Paesi target”.

Il progetto, coordinato da Alessandro Sterpa, si propone di analizzare le dinamiche della disinformazione nei contesti geopolitici fragili dell’Africa Subsahariana, con un’attenzione particolare all’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa negli scenari emergenti di guerra ibrida informativa (hybrid warfare).

Un approccio interdisciplinare e internazionale

La ricerca si inserisce in una rete di collaborazioni scientifiche e istituzionali che vede coinvolte diverse università italiane e figure di spicco. Tra i relatori figurano, oltre a Sterpa, Livio Calabresi dell’Università di Milano, Silvia Sassi dell’Università di Firenze e Michele Zizza dell’Università della Tuscia.

L’evento di presentazione, moderato da Roberta Rizzo di Rainews, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali come il senatore Borghi, membro del Copasir, e l’onorevole Billi, capogruppo della Commissione Affari Esteri. La giornata è stata un momento di confronto tra accademia, istituzioni e società civile, testimoniando l’impegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) nel sostenere iniziative volte a rafforzare l’analisi e la prevenzione delle minacce ibride.

Obiettivi e metodologie di ricerca

Uno degli obiettivi principali del progetto è quello di indagare come la disinformazione venga utilizzata per influenzare i flussi migratori e destabilizzare Paesi obiettivo. In questo contesto, le tecnologie di intelligenza artificiale generativa assumono un ruolo strategico, ampliando le possibilità di manipolazione delle informazioni.

La ricerca si basa su un’approfondita metodologia empirica, sviluppata grazie a precedenti tavoli di confronto istituzionali e scientifici. Le competenze multidisciplinari del team permettono di esplorare il fenomeno sotto diversi punti di vista, integrando analisi geopolitiche, tecnologiche e sociali.

L’impegno dell’Università della Tuscia nella sicurezza globale

Il progetto si inserisce in un quadro più ampio di attività scientifiche già promosse dall’Università della Tuscia, che offre un dottorato e corsi di laurea dedicati ai temi della sicurezza e delle scienze politiche. Questo impegno conferma il ruolo dell’Ateneo come centro di eccellenza per lo studio delle sfide globali e delle loro implicazioni locali.

Un segnale di attenzione verso l’Africa Subsahariana

In un contesto globale sempre più interconnesso, progetti come quello dell’Ura Hub rappresentano strumenti essenziali per comprendere e affrontare le nuove minacce. L’Africa Subsahariana, con le sue complessità politiche, economiche e sociali, è al centro di una crescente attenzione, non solo per la sua rilevanza geopolitica, ma anche per l’impatto che le sue dinamiche hanno sull’intero panorama internazionale.

L’evento, oltre a presentare le basi del progetto, ha rappresentato un momento cruciale per rafforzare il dialogo tra i vari attori coinvolti e ribadire l’importanza di strategie condivise per affrontare le sfide del futuro.

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