Roma – 20 ottobre 2011 – “I rifugiati e i richiedenti asilo non sono statistiche, ne’ numeri”, sono “persone con sogni e desideri, e anche con paure, costretti a lasciare il proprio Paese”. Percio’ bisogna garantire loro “una vita dignitosa e sicura, con sufficiente assistenza per l’inserimento nella societa’”.
Così l’arcivescovo Antonio Maria Veglio’, presidente del dicastero vaticano per la pastorale dei migranti, intervenuto ieri a Roma alla presentazione del libro ‘Terre senza promesse. Storie di rifugiati in Italia’.
Secondo il “”responsabile immigrazione” della Santa Sede, i richiedenti asilo e i rifugiati un “barometro della situazione che stiamo vivendo attualmente nel mondo: ci indicano le cause delle migrazioni forzate, che sono i conflitti armati, l’oppressione politica, una partecipazione inadeguata ai processi decisionali, l’impossibilita’ di far valere i diritti umani, ma anche, e forse sempre piu’, le conseguenze del cambiamento climatico e la mancanza dei beni piu’ elementari”.
“In realta’ – ha aggiunto – queste sono le principali problematiche alla base della migrazione forzata che richiedono soluzioni adeguate”. Per monsignor Veglio’, occorre dunque “armonizzare l’accoglienza del migrante e del rifugiato in difficolta’ con le esigenze della popolazione locale”, non dimenticando che “l’accoglienza, la compassione e la parita’ di trattamento sono le caratteristiche di una risposta cristiana adeguata”.