Roma, 20 febbraio 2025 – A Venezia si accende il dibattito sulla proposta avanzata dal gruppo della Lega in Consiglio comunale di vietare l’uso del burqa e del niqab attraverso l’applicazione del Daspo urbano. La mozione, firmata dal capogruppo Alex Bazzaro insieme ai consiglieri Riccardo Brunello, Giovanni Giusto, Paolo Tagliapietra e Nicola Gervasutti, ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche e l’opinione pubblica.
Secondo i promotori dell’iniziativa, il provvedimento mira a tutelare i diritti delle donne e garantire maggiore sicurezza pubblica. “Il niqab è una violazione dei diritti della donna”, ha dichiarato Bazzaro, sottolineando come nessun’altra confessione religiosa imponga di coprire il volto. Inoltre, la proposta prevede sanzioni non solo per chi indossa questi indumenti, ma anche per eventuali uomini che obblighino le donne a farlo e per i genitori di minori con il volto coperto.
Le reazioni politiche
Il tema ha subito acceso il confronto tra le forze politiche veneziane. Forza Italia si è detta contraria all’applicazione del Daspo, con l’assessore Michele Zuin che ha definito la mozione “troppo restrittiva” e ha suggerito un approccio caso per caso. “Questo è un tema che va trattato a livello nazionale, non a Venezia”, ha aggiunto.
Alessio De Rossi, capogruppo della Lista Brugnaro, ha riconosciuto l’esistenza di una sensibilità condivisa sul tema della sicurezza pubblica, ma ha evidenziato la necessità di approfondire l’efficacia e la legalità di tali misure, preferendo un intervento normativo nazionale piuttosto che una regolamentazione locale.
Di tutt’altro avviso l’opposizione, che ha bocciato la proposta della Lega, ritenendola un’operazione ideologica e propagandistica. Gianfranco Bettin, esponente dei Verdi, ha criticato l’iniziativa accusando il partito di attaccare il proprio ministro dell’Interno per non far rispettare le normative vigenti in materia di abbigliamento pubblico.
Un tema delicato e complesso
La proposta leghista solleva questioni rilevanti che intrecciano sicurezza, diritti individuali e libertà religiosa. Il dibattito è destinato a proseguire, con l’attesa discussione in Consiglio comunale che chiarirà se Venezia deciderà di adottare misure restrittive o se il tema rimarrà di competenza nazionale. Nel frattempo, la città lagunare si conferma ancora una volta al centro del confronto politico su temi sensibili e controversi.