Dall’ambasciata d’Italia in Perù le indicazioni per chi ha bisogno del visto. "Diffidate dei tramitadores"
LIMA – "Prenotare con adeguato anticipo l’appuntamento al consolato e non fidarsi dei faccendieri". Sono i consigli del cancelliere dell’ambasciata d’Italia in Perù, Domenico Valentino, ai lavoratori coinvolti nei flussi 2006.
Intervistato ieri da Expreso Latino, Valentino ha precisato che è opportuno che chi deve ritirare il visto per lavoro nelle ambasciate italiane nel suo Paesi di origine, chieda prima di viaggiare se esiste la possibilità di iscriversi in liste di attesa o se c’è qualche sistema per prenotare un turno alla sede diplomatica. Nel caso dell’ufficio consolare dell’ambasciata d’Italia in Perù, esiste una lista di attesa, alla quale il lavoratore che ha già il nulla osta in mano si può iscrivere.
L’iscrizione può essere fatta anche da un famigliare stretto, purchè porti con sè una delega scritta del lavoratore che si presenterà a ritirare il visto. La lista di attesa e il suo andamento è consultabile sulla pagina web dell’ambasciata d’Italia in Perù. http://www.italembperu.org.pe Il tempo di attesa varia ogni mese, quindi è opportuno prenotarsi una quarantina di giorni prima di arrivare in Perù. Chi si accorge che non potrà arrivare per tempo per all’appuntamento, può chiedere in anticipo che questo venga spostato.
La prenotazione si fa in uno sportello all’esterno dell’ambasciata d’Italia in Lima, nei consolati dipendenti, e presso agenzie autorizzate indicate nella pagina web dell’ambasciata. La prenotazione, all’ambasciata e sedi consolari è gratuita e alle agenzie si paga un massimo di 25 euro, ma la tariffa può scendere grazie a un sistema di rimborsi o se presso la stessa agenzia si acquistano biglietti o altri servizi.
Intorno al rilascio di visti e agli altri servizi consolari si muovono però anche un gran numero di faccendieri. Il cancelliere invita quindi tutti a guardarsi dal cadere nelle mani di questi "tramitadores" (intermediari, non autorizzati) che "si fanno pagare tantissimi soldi per poi dare nulla in cambio".
Se i documenti presentati all’ufficio consolare il giorno dell’appuntamento sono in regola e le trascrizioni delle generalità ed altri dati coincidono con quelli presentati allo Sportello Unico, in un paio di giorni viene rilasciato il visto di ingresso per lavoro. Nei primi quattro mesi di quest’anno, grazie al Decreto flussi 2006, sono state presentate 1657 richieste di visto per lavoro, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso, le richieste erano state 135.
(23 agosto 2007)
Sergio Mora