Roma, 7 settembre 2022 – La Commissione Europea ha presentato il 6 settembre una proposta per sospendere completamente l’accordo tra l’Ue e la Russia per la facilitazione sui visti d’ingresso e un’altra proposta per non riconoscere i passaporti russi rilasciati nelle regioni occupate dell’Ucraina.
Se attuata, la sospensione dell’accordo di facilitazione del rilascio dei visti metterebbe fine a tutte le agevolazioni di cui oggi fruiscono i cittadini russi che presentano domanda di visto per soggiorni di breve durata nello spazio Schengen, i quali saranno invece soggetti alle regole generali del codice dei visti.
COSA CAMBIEREBBE PER I RICHIEDENTI RUSSI
Aumento dei diritti per i visti, che passeranno da 35 € a 80 € per tutti i richiedenti;
Aumento dei tempi di trattamento: il termine standard entro il quale i consolati devono prendere una decisione su una domanda di visto passerà da 10 a 15 giorni e potrà essere prorogato fino a un massimo di 45 giorni in casi individuali in cui sia necessario un esame approfondito della domanda;
Saranno più restrittive le norme sui visti per ingressi multipli: i richiedenti non potranno più ottenere facilmente visti validi per ingressi multipli nello spazio Schengen;
Saranno più numerosi i documenti giustificativi: con la domanda di visto i richiedenti dovranno presentare l’elenco completo dei documenti giustificativi, non più l’elenco semplificato previsto dall’accordo di facilitazione del rilascio dei visti.
L’UE rimarrà aperta ad alcune categorie di richiedenti russi che viaggiano per motivi essenziali, in particolare familiari di cittadini dell’UE, giornalisti, dissidenti e rappresentanti della società civile. La Commissione propone inoltre che gli Stati membri non riconoscano passaporti russi rilasciati nelle zone occupate dell’Ucraina come documenti validi ai fini del rilascio del visto e dell’attraversamento delle frontiere esterne dell’UE.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora decidere in merito alla due proposte, i tempi di attuazioni saranno brevi: non oltre le 48 ore dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
FONTE NEWS: Integrazione Migranti – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali