in

Visti Marocco. Il Console: “Ritardi dovuti ai documenti incompleti”

Problemi con una domanda su cinque. Attenti agli intermediari non autorizzati! Roma – 25 luglio 2008 – Visti in ritardo? La colpa è della documentazione incompleta, non della lentezza del consolato. Parola di Nicola Lener, Console Generale d’Italia a Casablanca.

Due settimane fa avevamo segnalato che a Casablanca ci sono molti visti pronti ma non ritirati, perché i titolari hanno lasciato un numero di telefono sbagliato o inattivo e quindi non possono essere contattati. Il Consolato ha quindi lanciato un appello perché i diretti interessati si facciano vivi.

Nello stesso articolo denunciavamo però anche i ritardi nel rilascio dei visti: “Si aspetta da sei mesi a un anno”, spiegava Saber Mounia, giornalista del mensile Al Maghrebiya.

Problemi per 1 domanda su 5
“Tengo a chiarire – ci scrive oggi il console Lener – che i tempi fisiologici di trattazione delle richieste di visto per lavoro subordinato sono di 2-5 giorni , dalla telefonata per ottenere l’appuntamento al CIAO [un centro servizi esterno n.d.r.] per il deposito della richiesta alla materiale consegna del passaporto con il visto presso questo Consolato Generale”.

I tempi salgono a “due mesi e  una settimana”, per chi arriva entra con un ricongiungimento. Questo a  causa dell’ “elevatissimo numero di domande” e della “valutazione della documentazione attestante i rapporti di parentela”.

Il problema è che questi standard sono possibili solo quando il nulla osta inviato dallo sportello Unico è corretto o la documentazione sul rapporto di parentela è completa. Ma questo, spiega  il console, si verifica solo nell “80% dei casi”.

Di conseguenza, per 1 domanda su 5, si chiede la correzione del nulla osta allo Sportello Unico, o il completamento dell’integrazione. “In tali casi, – sottolinea Lener – appare evidente che i tempi di trattazione sfuggono completamente alla disponibilità di questo Consolato Generale”.

Finti intermediari
Alcuni lettori avevano anche parlato di presunte bustarelle pagate per accelerare le pratiche. Il più delle volte vengono intascate da sedicenti “facilitatori”, sciacalli che di fatto non hanno nessun controllo sull’iter delle domande.

Il console Lener invita quindi tutti i cittadini marocchini a stare in guardia.

“Non prendete contatto – scrive – con gli intermediari informali che sostano nelle vicinanze del Consolato e del CIAO  promettendo in cambio di denaro favori vari, da un contratto di lavoro alla correzione di un nulla osta erroneo”. Questa gente dice di avere accordi col personale consolare,  in realtà quegli accordi non esistono, l’unica cosa che si può rimediare è una salata fregatura.

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Vietare asilo a figli di clandestini? “Non è discriminazione”

Borghezio (Lega): “Immigrazione selvaggia uguale diffusione di malattie”