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Voto agli immigrati. Il governo francese affossa la riforma: “Un feticcio”

Il premier Valls: “Non si deve correre dietro a totem che oggi non sono più adatti alla realtà del mondo”

Parigi – 5 novembre 2015 – Il diritto di voto per gli immigrati? Non solo “non si può fare”, perché in Parlamento manca una maggioranza qualificata per approvarlo, semplicemente “non è più una priorità”. 

Parole del premier francese Manuel Valls, che martedì, durante un intervento all’Istituto di Studi Politici di Parici Sciences Po, ha affossato la riforma che permetterebbe agli stranieri di partecipare alle elezioni locali in Francia. Se la sua gauche non è pronta ad appoggiarla, infatti, non sarà certo la destra, tantomeno quella di Marine Le Pen, a portarla avanti. 

La riforma era stata uno dei temi della campagna presidenziale di François Hollande nel 2012. Per Valls, però, non verrà riproposta alle prossime presidenziali. Un messaggio che arriva però alla vigilia delle elezioni locali di dicembre, dove la destra è data di nuovo come favorita. 

“Non si deve correre dietro a feticci che oggi non sono più adatti alla realtà del mondo” ha aggiunto il premier, dicendo che invece sarebbe meglio parlare di cittadinanza.  Il tema “vero” su cui insistere sarebbero secondo Valls le naturalizzazioni. In altre parole: per votare, bisogna essere (o diventare)  francesi. 

Qualcuno gli ha chiesto se non fosse il caso di far decidere ai cittadini francesi, con un referendum, se consentire agli immigrati di andare alle urne. “Non metteremo il Paese sotto pressione su un tema non considerato prioritario” ha tagliato corto Valls, spiegando che quella tensione si scaricherebbe soprattutto proprio sugli immigrati. 

 

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