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Zuppi: “Lo Ius Scholae, uno strumento di inclusione essenziale”

Roma, 2 settembre 2024 – Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), è intervenuto con parole forti e chiare sul dibattito riguardante lo Ius Scholae, sottolineandone l’importanza come strumento di inclusione e promozione dei diritti fondamentali della persona. In una recente intervista rilasciata al quotidiano Avvenire, il porporato ha ribadito la necessità di affrontare il tema con serietà, evitando di cadere nella trappola delle ideologie politiche.

Ius Scholae: un diritto fondamentale e un tema di cultura

“Concedere la cittadinanza italiana ai bambini che seguono il corso di studi con i nostri ragazzi costituisce un importante strumento di inclusione”, ha affermato Zuppi, ricordando come la CEI abbia già da tempo sostenuto questa istanza. Lo Ius Scholae, che permetterebbe ai minori nati da genitori stranieri e cresciuti in Italia di ottenere la cittadinanza dopo un ciclo scolastico, è considerato dal cardinale un mezzo essenziale per garantire l’uguaglianza e l’integrazione dei giovani. “È la stessa cosa potere essere uguale ai miei compagni o sentirmi addosso di essere italiano a metà?”, ha domandato retoricamente, evidenziando come la chiarezza sui propri diritti favorisca una maggiore responsabilità nei confronti dei propri doveri.

Zuppi ha espresso preoccupazione per il fatto che questioni umanitarie e tecniche, come quella dello Ius Scholae, siano spesso trasformate in arene di scontro politico. “Quando un problema umanitario e per certi versi tecnico diventa un problema di scontro politico, non si capisce più chi ha ragione e chi no”, ha osservato il cardinale, richiamando l’attenzione sulla necessità di un dibattito costruttivo, basato su idee e non su ideologie.

L’impegno umanitario nei confronti dei migranti

Zuppi ha poi esteso il discorso alla questione migratoria, ribadendo l’importanza di un approccio umanitario e collaborativo. “Salvare chi è in pericolo è un dovere gravissimo, primario”, ha affermato con forza, allineandosi alla posizione del Papa che invita ad un approccio integrale del fenomeno migratorio, basato su quattro verbi chiave: proteggere, accogliere, integrare e promuovere.

Il cardinale ha sottolineato la necessità di una risposta coordinata a livello europeo, esprimendo speranza che l’Unione Europea possa adottare un approccio comune e solidale, senza lasciare l’Italia sola nella gestione dei flussi migratori. “È un approccio di grande realismo”, ha concluso, auspicando che le istituzioni e le comunità lavorino insieme per affrontare la complessità del fenomeno migratorio.

Un appello all’inclusione e alla collaborazione

Le parole del cardinale Zuppi si inseriscono in un contesto di crescente attenzione al tema dei diritti civili e dell’integrazione in Italia. Il suo intervento, lucido e appassionato, rappresenta un richiamo alla responsabilità collettiva di fronte a temi cruciali per il futuro del Paese, come l’inclusione sociale e la gestione dei flussi migratori. Concedere la cittadinanza attraverso lo Ius Scholae e adottare un approccio umanitario verso i migranti sono, secondo Zuppi, passaggi fondamentali per costruire una società più giusta e coesa.

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