Con l’Unione degli Universitari lotta contro ogni forma di discriminazione. La “bambina come tutti gli altri” è cresciuta e sogna un futuro da magistrato
Roma – 9 gennaio 2012 – “L’immigrazione e i diritti di cittadinanza sono temi che non possono restare fuori dalle lotte studentesche. Il diritto allo studio è universale, che non ha niente a che fare con un passaporto o un permesso di soggiorno”.
Elvira Ricotta Adamo è membro dell'esecutivo nazionale dell'UdU, l’organizzazione più rappresentativa degli studenti universitari in Italia. Occhi a mandorla e accento siculo, è nata a Manila nel 1987, ma è cresciuta a Piazza Armerina, in provincia di Enna.
"Crescere in un piccolo paese dell'entroterra siciliano certamente non è stato facile, in quegli anni gli stranieri si contavano sulle dita di una mano e sin da piccolissima mi sono scontrata con le difficoltà legate alla diversità. Un giorno la mia maestra alle elementari disse in classe a tutti che ero una bambina uguale a agli altri e che non dovevano trattarmi in modo diverso. E' ovvio che una raccomandazione così non mi ha aiutato. Il periodo pre-adolescenziale è stato quello più duro e tutto questo ha fatto crescere in me la voglia di lottare per la difesa dei diritti, contro le discriminazioni e il razzismo".
Sin da giovanissima Elvira ha maturato un forte sentimento per la giustizia sociale. "Il mio impegno inizialmente era verso la lotta contro il razzismo che mi ha spinto ad occuparmi, inevitabilmente, di immigrazione e di seconde generazioni".
Subito dopo il diploma si è trasferita a Catania dove si è iscritta alla facoltà di giurisprudenza per seguire il suo sogno di diventare un giudice minorile. È lì che ha scoperto il mondo dell’associazionismo studentesco e nel 2010, al secondo anno di iscrizione, era già nell'Unione degli Universitari, come responsabile alle pari opportunità e ai diritti civili all’interno dell’ateneo.
Nel 2011,in occasione del congresso nazionale per l'elezione dell'esecutivo nazionale dell’Udu a Chianciano, Elvira Ricotta Adamo è stata candidata in modo unanime dai suoi compagni di Catania. “Ero molto felice e accettai di prenderà parte alle "elezioni" in modo un po' ingenuo, non immaginavo che una volta arrivata a Roma la mia vita sarebbe totalmente cambiata. In Sicilia il lavoro con l’Udu era parte della mia vita, ma l'affiancava solamente, invece poi è diventato il mio pensiero fisso 24 ore su 24, in una città del tutto sconosciuta, lontana dai miei affetti".
“Stando a Roma – racconta – ho iniziato ad avere una dimensione nazionale per tutti i miei interessi e ne ho scoperti altri, soprattutto avendo le deleghe al numero chiuso, ai diritti civili, alle pari opportunità e ai rapporti con la stampa. Qui ho anche scoperto la passione per la politica, che fino a quel momento vedevo quasi come una minaccia, ma che poi ho iniziato a considerare in modo positivo”.
Al futuro prossimo guarda con ottimismo. “Spero di vedere presto la mia laurea in legge e anche se per il resto c'è un grande punto interrogativo, posso dire che questo 2013 è iniziato bene per me e per ora mi ritengo soddisfatta!”
Samia Oursana