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Il regista Haider Rashid: “Racconto storie di tanti conosciute da pochi”

Italoiracheno, porta sugli schermi “Sta per piovere”: identità, appartenenza ed espulsione nell’Italia delle seconde generazioni. “Cercavo il mondo a Londra, l’ho trovato a Firenze”

Roma – 14 gennaio – "Sta per piovere" è la  storia di una famiglia algerina in Italia da trent’anni che rischia l’espulsione perché il padre ha perso il lavoro. A raccontarla sul grande schermo è il  ventisettenne regista fiorentino Haider Rashid.

"Essere figlio di un’italiana e di un iracheno – dice –  mi ha arricchito positivamente, mi ha permesso di vedere la realtà in cui sono cresciuto con un certo distacco, con più punti di vista, sviluppando un forte spirito critico".

A 18 anni ha realizzato il suo primo cortometraggio, “era una storia d'amore adolescenziale anche un po' drammatica…" ricorda Rashid. Subito dopo la maturità, vola a Londra: “Avevo bisogno di respirare aria multietnica e di coltivare la mia più grande passione: il cinema. Sono praticamente cresciuto sui set, mio padre è un regista – ci racconta Rashid – è lui che mi ha trasmesso l'amore per quest'arte”.

A Londra scopre il mondo. “Ho trovato quello che cercavo, ma ho anche vissuto l'esperienza dell'immigrazione, che indirettamente è qualcosa che mi appartiene. E' una città che ti accoglie da subito, ma allo stesso tempo ti aliena e dopo sei anni ho sentito la necessità di tornare a casa. Tra l’altro, anche a Firenze le cose stavano cambiando positivamente,  quella parte di multiculturalità che cercavo a Londra era finalmente presente nella mia città".

La commistione di culture si riflette nei suoi film. “Il mio primo lungometraggio "Tangled Up in Blu" parla di un ragazzo iracheno di seconda generazione che cerca la sua identità attraverso il padre. Il secondo, "Silence: all roads lead to music", racconta la creazione di un gruppo di musicisti internazionali, mentre "Sta per piovere" parla della realtà di un sistema che esclude il diverso e anche le seconde generazioni. Quindi direi che c'è un filo rosso che fa dialogare le mie opere, sono l'identità e l'appartenenza".

Il giovane regista ha già collezionati riconoscimenti a livello internazionale ed è stato premiato al Dubai International Film Festival, al Festival di Milano e al Seattle International Film Festival. Dopo il successo di "Tangled Up in Blu", distribuito nella sale in Gran Bretagna, c'è grande attesa per la distribuzione del suo ultimo film "Sta per piovere", dopo l’anteprima a Dubai, nelle sale italiane.

"È un storia parzialmente autobiografica, anche se non ho avuto problemi di cittadinanza  mi sento una seconda generazione, vivo la doppia appartenenza. Con "Sta per piovere" ho raccontato una storia che vivono in molti, ma che conoscono in pochi".

Samia Oursana

 

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