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Jegor Levkovskiy: “Le favole del mondo sono tutte in un’app”

Il progetto multilingue di un ragazzo nato “in un Paese che non c’è più” ha rappresentato l’Italia al Global Startup Battle. “L’ho pensato per i miei figli, è l’ occasione per mettere in pratica quello che ho imparato dalla vita”

Roma – 10 dicembre 2012 – Raccontare le fiabe del mondo su un pc, un’ipad o uno smartphone. Per far volare l’immaginazione dei bimbi, e insegnare loro, giocando, un’altra lingua.

È l’idea che sta dietro Mamoo, un’applicazione creata da una startup che, dopo aver vinto una selezione nazionale, ha rappresentato l’Italia al Global Startup Battle. Piazzandosi a fine novembre tra i migliori trenta progetti al mondo.

Tra i suoi giovani inventori c’è anche il veronese Jegor Levkovskiy, 30 anni, arrivato in Italia un mese prima del suo settimo compleanno. “Sono nato in un posto che non c’è più, l’Unione Sovietica, oggi Ucraina” dice a Stranieriinitalia.it.

“Mamoo è strettamente connesso al mio percorso personale di bilingue. Credo profondamente nell’intercultura e nella moltiplicazione delle possibilità data dal multilinguismo” spiega  Levkovskiy. “L’ho pensato in primis per i miei futuri figli, vorrei crescerli bilingue o perché no anche trilingue, questo darebbe loro molte più chance nella vita”.

Bambini e learning sono al centro del progetto, “un market place in cui si possono acquistare fiabe, fumetti, favole e illustrazioni, per ora in sei lingue diverse: inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo” Genitori, nonni, insegnanti ed educatori potranno anche collaborare con Mamoo, inviando le “loro” favole: “La nostra redazione, che dopo un attento esame sul tema e sul linguaggio, coinvolgerà illustratori e traduttori per pubblicarle”.

Dopo un diploma in elettronica e telecomunicazioni, Levkovskiy ha  frequentato il corso di comunicazione interculturale presso la Facoltà di Lingue dell’università di Bergamo. Intanto, da quando aveva quindici anni, ha sempre lavorato: è stato lavapiatti, programmatore, operaio turnista e impiegato a tempo pieno.

“Negli ultimi sette anni mi sono ‘messo in proprio’, ho fatto il freelance nell’ambito della comunicazione seguendo diverse società nella creazione e gestione della loro linea comunicativa. Attualmente lavoro part-time in una piccola software house. Mamoo – conclude – è la stupenda occasione per mettere in pratica quello che ho imparato dalla vita”.

Samia Oursana

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