Ventitre anni, figlio di immigrati, diventa consigliere per SEL a Treviso. “Sono un segno di rottura rispetto gli schemi a cui ci siamo abituati”
Roma – 29 maggio 2013 –È il più votato della sua lista e, comunque vada il ballottaggio, siederà in consiglio comunale a Treviso. Said Chaibi, 23 anni, ha vinto le elezioni.
Nato a Matera, cresciuto nella città veneta nel ventennio leghista, Chaibi è figlio di immigrati marocchini. Sarà il primo consigliere di origine straniera (se la sinistra vincerà il ballottaggio ce la farà anche la sua collega di partito Pretty Gorza) e il primo rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà a Palazzo Trecento.
Ha abbracciato la politica sin da ragazzo impegnandosi sui temi dell’inclusione sociale, dei diritti di cittadinanza e politiche giovanili. “Con il primo turno abbiamo già portato un messaggio di cambiamento, – ci dice – in questi mesi abbiamo messo in campo un nuovo progetto politico contro tendenza alla becera politica che Treviso ha dovuto subire per tutti questi anni. Gentilini, dopo lo spoglio non è stato in grado di fare un analisi politica, ma ha fatto come sempre, ha attaccato l’avversario con le sue solite dichiarazioni populiste”.
“I prossimi giorni lavoreremo sodo per vedere realizzato il nostro sogno: far tornare viva la nostra città. Oggi non è sufficiente amministrare bene, ma è necessario utilizzare al meglio le risorse che Treviso ha a disposizione. Con i nostri strumenti cacceremo via per sempre quella nebbia verde che per troppo tempo ci ha offuscato la vista e torneremo a far parte dell’Italia e dell’Europa”.
“Per quanto riguarda il mio risultato posso solo ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto. Non ho voluto essere il candidato solo degli immigrati, ma ho cercato consensi in tutta la città, dal mondo del volontariato, le realtà giovanili e anche a quelle cattoliche. All’interno della mia lista non mi sono mai sentito il “colorato”, ma piuttosto un punto di forza su cui il mio partito ha investito, al pari di tutti gli altri candidati”.
“Con la mia elezione credo di rappresentare un elemento di novità, giovane di origine straniera. Sono un segno di rottura rispetto gli schemi a cui ci siamo abituati”.
“Quando ho saputo il risultato delle elezioni ero nella sala stampa del Comune. È stata una grandissima emozione, ma ho vissuto quel momento anche con un po’ di imbarazzo. Da un momento all’altro mi davano tutti del Lei. Ero a Palazzo Trecento, un luogo che prima di adesso non avrei mai immaginato potesse diventare anche casa mia, ma da domani, con noi, sarà la casa di tutti i trevigiani”.
Samia Oursana