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Collaboratori domestici: devono presentare la dichiarazione dei redditi? Che documentazione devono produrre? L’esperto risponde

Roma, 14 febbraio 2023 – I collaboratori domestici (che si tratti di colf, badanti o baby sitter), cittadini italiani o stranieri, devono presentare la dichiarazione dei redditi annualmente, al fine del calcolo delle tasse dovute allo Stato (mentre i contributi INPS vengono direttamente versati dal datore di lavoro).

Ma questo obbligo opera solo se il reddito da lavoro supera gli 8.000 euro. L’importo del reddito può essere verificato tramite il CU (Certificazione Unica) rilasciato dal datore di lavoro.

Tuttavia, la dichiarazione può essere ugualmente presentata anche se non si raggiunge tale reddito, poiché può essere utile per ottenere la detrazione IRPEF per familiari a carico, ossia la riduzione delle tasse prevista in caso di figli o coniugi a carico.

In questo caso i famigliari si ritengono a carico se hanno reddito annuo inferiore a 2.840,51 euro, oppure 4.000 euro se si tratta di figli minori di 24 anni.

La dichiarazione può essere effettuata con l’assistenza di un caf o patronato e dovranno essere prodotti i seguenti documenti:

  • CU 2020: rilasciato dal datore di lavoro, che riepiloga i pagamenti effettuati nell’anno precedente per il periodo di lavoro prestato;
  • Ricevute dei contributi Inps versati dal datore di lavoro (ogni tre mesi);
  • Documentazione per detrazioni per familiari a carico (codici fiscali e stato di famiglia);
  • Ricevute spese scolastiche;
  • Ricevute spese sanitarie;
  • Documentazione relata a spese per la casa (es: bonus ristrutturazione, bonus mobili, spese notarili per acquisto della prima casa, fattura pagamento agenzia per acquisto della casa…).

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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