Buongiorno, vorrei acquistare un televisore e mi hanno detto che è possibile pagarlo a rate. Come si fa? Devo chiedere un prestito?
22 marzo 2011 – In molti casi i negozianti, per facilitare la vendita di beni ai loro clienti, consentono l’acquisto mediante il pagamento in più rate (quindi si può pagare in più rate ad esempio un televisore particolarmente costoso, un frigorifero,un materasso, e così via). Questo tipo di operazione viene chiamata “credito al consumo”.
Con il credito al consumo si può comprare un bene, anche particolarmente costoso, senza pagare immediatamente l’intero prezzo, ma pagando di volta in volta (di solito con scadenza mensile) piccole cifre fino all’estinzione del debito. La possibilità di effettuare questo tipo di operazione è consentita dalle banche o da società che concedono finanziamenti (le c.d. finanziarie), oppure attraverso prestiti personali. Sono esclusi dal credito al consumo finanziamenti per importi inferiori ai 200 euro e superiori ai 75.000 euro.
Queste operazioni possono avvenire:
– Con pagamenti posticipati o rateizzati (mediante bollettini);
– Con pagamenti addebitati direttamente sul Conto Corrente o su Carta di Credito (c.d. R.I.D. rapporto interbancario diretto);
– Con prestiti personali;
– Con la cessione del quinto dello stipendio (un piccolo prelievo mensile direttamente sulla busta paga).
E’ bene sottolineare che quando si acquista un bene a rate in realtà il cliente conclude un contratto con chi vende il bene o il servizio e un contratto con la società che concede il finanziamento/prestito.
Requisiti del contratto
La concessione del prestito o del finanziamento, il cd. credito al consumo, avviene tramite un accordo con il quale la società finanziaria concede questo finanziamento e il consumatore si impegna a restituirlo con un pagamento diviso in rate. Questo deve avere forma scritta e una copia deve essere consegnata al consumatore.
La società effettua prima dei controlli sul consumatore, ad esempio, se ha già prestiti in corso o se ha sufficienti risorse economiche.
Informazioni contenute nel contratto
Il contratto di credito al consumo deve contenere una serie di informazioni. Oltre alle parti (la società che concede il finanziamento o il prestito e il consumatore), nel contratto deve essere indicata:
una descrizione dettagliata dei beni o servizi acquistati,
il prezzo stabilito,
l’ammontare e le scadenze delle rate
eventuali spese in caso di ritardati rimborsi;
eventuali spese e penali se l’intero importo viene restituito prima della scadenza dell’ultima rata.
Nel contratto deve poi essere indicato l’importo finanziato e il modo del finanziamento, il tasso di interesse, cd. TAEG, e le condizioni secondo cui questo può essere modificato nel corso del tempo. Al consumatore non può essere richiesto il pagamento di somme ulteriori a quelle indicate nel contratto.
Cos’è il TAEG “Tasso annuo effettivo globale”
La possibilità di acquistare un bene non pagando subito l’intero prezzo ma attraverso il pagamento di piccole rate periodiche è un’agevolazione per il consumatore (si pensi ad esempio alla possibilità di acquistare un televisore il cui costo è di diverse migliaia di euro in più rate mensili da qualche centinaio di euro). Questa possibilità, data al consumatore grazie alla presenza di una società finanziaria ha però un costo, proprio il TAEG, che è la somma aggiuntiva rispetto al prezzo di acquisto che sarà quindi versato dal consumatore attraverso il pagamento delle rate.
Attenzione:
Spesso le società finanziarie, per una loro maggiore garanzia, concedono il prestito solo se il pagamento da parte del consumatore avviene non tramite i bollettini postali, ma attraverso un addebito periodico diretto sul conto corrente bancario o carta di credito, ossia tramite il “R.I.D”
In pratica si forniscono alla società finanziaria i dati del proprio conto corrente o della propria carta di credito.
In caso di RID bancario se, per qualunque motivo è necessario bloccare il pagamento occorre informare la Banca inviando una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno oppure recandosi direttamente allo Sportello per la sua revoca.
Invece, se il pagamento rateale avviene con addebito automatico su carta di credito, per revocare il servizio è necessario spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno alla società che ha concesso il finanziamento. Un eventuale pagamento non dovuto ma comunque addebitato potrà comunque essere contestato successivamente.
Il recesso dal finanziamento
Una recente legge ha previsto che il consumatore può recedere dai contratti di finanziamento, senza specificarne il motivo, entro 14 giorni dalla firma del contratto inviando una lettera raccomandata alla società che ha concesso il finanziamento. Se il finanziamento è già stato concesso il consumatore dovrà restituire alla società la somma e gli eventuali interessi maturati. Se però la somma non era stata ancora pagata al venditore, il consumatore dovrà allora pagare direttamente l’intero prezzo al venditore.
Cosa accade se non si paga una o più rate
Il mancato pagamento delle rate, anche di una sola singola rata, può comportare gravi problemi.
La società finanziaria, innanzitutto, invia un sollecito per il pagamento. e nonostante questo, non si procede a pagare la rata, allora inizierà con diffide e oltre a richiedere l’importo non pagato, richiederà gli interessi ed eventualmente anche la chiusura del contratto.
Il mancato pagamento delle rate può comportare, inoltre, l’inserimento del proprio nominativo nelle banche dati rischi (CRIF, etc.), cioè, negli elenchi dei “cattivi pagatori”. Con questa iscrizione sarà difficile ottenere, anche a distanza di tempo, altri prestiti o mutui da parte di Banche o di società finanziarie.