in

Come venire in Italia per turismo?

Ho un’amica africana che quest’estate vorrebbe venire in Italia per incontrarmi e per fare un breve giro turistico. Cosa deve fare?

L’ingresso in Italia per turismo, disciplinato dal testo unico per l’immigrazione e dal D.M. 12 luglio 2000, è consentito al cittadino extraUe solo se:

-ha un passaporto valido o altro documento di viaggio equivalente
-ha il visto di ingresso (requisito non obbligatorio solo in alcuni casi, dei quali parleremo dopo);
-non è stato segnalato ai fini della non ammissione in un Paese Schengen (ad esempio a causa di una vecchia espulsione)

Bisogna inoltre avere: 
– mezzi finanziari sufficienti al proprio sostentamento durante il soggiorno;
– la disponibilità di un alloggio;
– una polizza sanitaria con copertura minima di 30.000,00 euro per le spese mediche;
– un biglietto di andata e ritorno.

Mezzi finanziari
la disponibilità dei mezzi finanziari può essere dimostrata, dal cittadino straniero, mediante l’esibizione di denaro contante, di fideiussioni bancarie, di polizze fideiussorie, di equivalenti titoli di credito, di titoli di servizi prepagati o di atti comprovanti la disponibilità in Italia di fonti di reddito. La cifra che deve essere garantita varia a seconda del tempo che si vuole restare in Italia. Vedi tabella

Disponibilità di un alloggio
Può essere dimostrata tramite una  prenotazione alberghiera oppure, come accade spesso, un invito da parte di un cittadino italiano o straniero residente in Italia. Questo dovrà compilare una “dichiarazione di ospitalità”  firmarla e inviarla in originale, insieme alla fotocopia del documento di identità.

Il visto
Una volta raccolta tutta la documentazione il cittadino extraUe, solitamente su appuntamento, dovrà recarsi alla Rappresentanza diplomatica italiana del paese di residenza e richiedere il visto compilando l’apposito modulo valido per tutti gli Stati e allegando una foto formato tessera.

Il rilascio del visto è a totale discrezione delle Rappresentanze Diplomatiche che quindi lo possono rifiutare senza alcuna motivazione (in realtà questo tipo di visto non viene rilasciato frequentemente, soprattutto nei Paesi ad alto tasso di emigrazione). In caso di valutazione positiva, invece, il visto è di solito rilasciato entro 90 giorni dalla data della richiesta. L’Autorità, tuttavia, può concedere il visto oltre il detto termine, che è solo indicativo.

Solo per soggiorni di breve durata (max 90 giorni) la legge può prevedere che lo straniero, non debba richiedere il visto di ingresso per entrare in Italia (e più in generale in uno Stato Schengen). Vi sono dei casi, cioè, in cui, grazie ad  accordi internazionali o comunitari, i cittadini di determinati Paesi sono esentati dall’obbligo di richiedere il visto (es. Argentina, Brasile,Canada, ecc.). L’esenzione dal visto, tuttavia, non esonera dai controlli che gli Ufficiali di frontiera possono fare al fine di verificare che chi fa ingresso in Italia, seppure per motivi di turismo, sia in possesso delle condizioni e della documentazione prescritta.

Una volta in Italia
Chi arriva in Italia direttamente da Paesi che non aderiscono all’accordo di Schengen dovrà semplicemente mostrare il passaporto alla frontiera e farlo timbrare dalla Polizia. Quel timbro basterà a dimostrare che ha dichiarato la sua presenza in Italia così come prevede la legge.

Non dovranno invece nemmeno rivolgersi alla polizia i cittadini extraue che sono entrati in Italia passando per Paesi Schengen e alloggiano in alberghi, bed & breakfast, campeggi e altre strutture che sono tenute a tenere un registro dei loro ospiti e a comunicare alla Questura i nuovi arrivi. La schedina di registrazione che si compila all’arrivo fungerà da dichiarazione di presenza, sarà quindi bene farsene dare una copia da esibire durante un eventuale controllo da parte delle forze dell’ordine.

Gli unici a dover fare una dichiarazione ad hoc saranno i cittadini extracomunitari arrivati in Italia passando da paesi Schengen che magari alloggiano a casa di amici o parenti. Per essere in regola, entro otto giorni dall’ingresso dovranno recarsi in Questura e compilare un modulo  nel quale indicherà dati anagrafici, numero del passaporto, durata del visto di ingresso e motivo del soggiorno, oltre all’indirizzo del loro alloggio. Una copia rimarrà alla Polizia, l’altra, timbrata, andrà tenuta con sé durante il soggiorno in Italia.

Avv. Mascia Salvatore

 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

“Piuttosto chiudo il negozio, ma non lo do a un romeno”

UE: RIMPATRI; ACLI, DIRETTIVA TROPPO PUNITIVA