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Cosa rischia chi fa lavorare un immigrato irregolare?

Ho conosciuto un ragazzo straniero che vorrei impiegare nel mio negozio, ma al momento non ha il permesso di soggiorno. Posso assumerlo? Ci sono sei rischi a farlo lavorare? 

 

 

1 settembre 2016 – Non è possibile assumere uno straniero che non ha un permesso di soggiorno in corso di validità oppure per il quale non sia stato richiesto il rinnovo entro i termini di legge. Il datore di lavoro va anche incontro a diverse sanzioni.

Secondo l’art. 22 del D. Lgs. 286/98, il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno ovvero il cui permesso risulta scaduto e non rinnovato entro i termini di legge, oppure è stato revocato o annullato, può essere punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato.

 

Le suddette pene sono aumentate da un terzo alla metà se si verifica anche solo una delle seguenti condizioni: 

•         i lavoratori occupati sono in numero superiore a tre; 

•         i lavoratori occupati sono minori in età non lavorativa; 

•         se i lavoratori occupati sono sottoposti alle altre condizioni lavorative di particolare sfruttamento di cui all’articolo 603-bis, comma 3 del codice penale.

 

Non solo. Oltre a quanto detto prima, al datore di lavoro può essere applica la sanzione amministrativa accessoria del pagamento del costo medio di rimpatrio del lavoratore straniero assunto illegalmente.

il datore di lavoro è anche obbligato a corrispondere la retribuzione e a versare anche i contributi riguardanti le assicurazioni sociali per il periodo in cui l’attività lavorativa in nero è stata effettivamente svolta. La legge legge stabilisce che per determinare le somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale, oltre ai relativi accessori, si presuppone che il rapporto di lavoro con lo straniero irregolare abbia avuto una durata di almeno 3 mesi, salvo prova contrario fornita dal datore di lavoro o dal lavoratore stesso. 

Infine, vanno messe in conto anche tutte le sanzioni Inps per il lavoro in nero. La normativa prevede che il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare tempestivamente all’Inps sia l’assunzione che l’eventuale trasformazione o cessazione del rapporto di lavoro. Per cui  l’omissione della suddetta comunicazione obbligatoria, da parte del datore di lavoro privato, ad eccezione del datore di lavoro domestico, è punibile con la sanzione amministrativa pecuniaria, così dettagliata:

•         Fino a 30 gg. di lavoro effettivo da 1.500 a 9.000 euro;

•         Da 31 a 60 gg. di lavoro effettivo da 3.000 a 18.000 euro;

•         Oltre 60 gg. di lavoro effettivo da 6.000 a 36.000 euro.

 

Tale importi vanno maggiorati del 20% nell’ipotesi in cui il lavoratore impiegato è un cittadino straniero non in regola col permesso di soggiorno ovvero un minore in età non lavorativa. Quindi la multa massima per chi impiega uno straniero privo di un valido titolo di soggiorno, dipendendo dalla durata del lavoro effettivo in nero, può essere pari a 10.800, a 21.600 o a 43.200 euro.

 

D.ssa Maria Elena Arguello 

 

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