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Decreto flussi 2022: come funziona l’ingresso per i lavoratori stagionali? L’esperto risponde

Roma, 31 gennaio 2023 – Il Decreto Flussi 2022 breve anche l’ingresso in Italia per motivi di lavoro stagionale, di 44.000 cittadini non comunitari.

Settori per cui è ammesso l’ingresso per lavoro stagionale

Tale ingresso è ammesso solo per il settore agricolo e turistico-alberghiero

Paesi di provenienza dei lavoratori stagionali

I lavoratori in questo caso potranno provenire da:

Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone,Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina;

1500 posti riservata a lavoratori stagionali che già hanno lavorato in Italia:

Una quota di 1500 posti è riservata ai cittadini non comunitari dei Paesi prima indicati, che hanno già fatto ingresso in Italia per lavoro subordinato stagionale almeno una volta negli ultimi 5 anni

Quota di 22.00 unità per le domande presentate da organizzazioni professionali

Come nel 2021 una quota è riservata alle domande presentate da alcune organizzazioni indicati con Circolare del 12 ottobre 2020 (Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative), che quindi verranno trattate con priorità rispetto a quelle presentate dai datori di lavoro autonomamente.

Di che cosa si occuperanno queste organizzazioni

Queste organizzazioni potranno inviare le domande e si impegnano a vigilare sulla conclusione del procedimento fino alla sottoscrizione del contratto di lavoro e alla comunicazione di assunzione.

Modulistica disponibile dal 30 gennaio al 23 marzo, domanda presentabile dal 27 marzo.

Le istanze dovranno essere trasmesse mediante il portale dedicato a partire dal 27 marzo 2023 e – fino ad esaurimento quote – fino al 31 dicembre 2023.

Per i cittadini di Paesi che stipulino accordo di cooperazione nel corso del 2023 invece sarà possibile presentare domanda solo dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’accordo sulla Gazzetta Ufficiale.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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