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Divieto di espulsione. Come si calcola il grado di parentela?

Buongiorno, mi hanno detto che i cittadini stranieri parenti conviventi entro il secondo grado di cittadini italiani non possono essere espulsi. Quali parenti rientrano in questa categoria?

16 febbraio 2012 – Con la legge n. 94 del 2009, il legislatore ha apportato delle modifiche all’articolo 19 del T.U. sull’immigrazione (d.lgs. 286 del 1998).

L’articolo 19 del T.U. disciplina i casi in cui è vietata l’espulsione o il respingimento di cittadini extracomunitari, in quanto questi si trovano in condizioni eccezionali. In particolare, il secondo comma di tale articolo, nel prevedere alcune situazioni tipiche di inespellibilità, dispone anche che “non è consentita l’espulsione nei confronti degli stranieri conviventi con parenti entro il secondo grado o con il coniuge, di nazionalità italiana” (prima della modifica legislativa, il grado di parentela entro il quale non era consentita l’espulsione era più ampio arrivando sino al 4° grado).
La parentela è disciplinata dal codice civile ed è sostanzialmente il vincolo che lega più persone ad una persona (stipite) comune.

La parentela
La parentela può essere in linea retta o in linea collaterale.
La parentela è in linea retta quando più persone discendono una dall’altra (ad esempio genitore e figlio).
La parentela è in linea collaterale quando  più persone, pur avendo un uno stipite comune, non discendono l’una dall’altra (ad es. fratelli, zio e nipote).
Per calcolare il grado di parentela è necessario contare il numero di persone ricomprese nel rapporto di parentela eliminando lo stipite comune. Ad esempio i fratelli sono parenti di secondo grado (figlio, padre, figlio) nonno e nipote sono parenti di secondo grado  (nonno, padre, figlio), zio e nipote sono parenti di terzo grado (figlio, padre, figlio, nipote ).

La parentela è riconosciuta dal codice civile sino al sesto grado.

Principali gradi di parentela
In linea retta (discendenti e ascendenti): genitori e figli sono parenti di primo grado; nonni e nipoti sono parenti di secondo grado; i bisnonni sono parenti di terzo grado.
In linea collaterale (senza discendenza o ascendenza diretta): fratelli e sorelle sono parenti di secondo grado; zii paterni e materni (i fratelli del genitore) e nipoti sono parenti di terzo grado; i pronipoti ed i prozii (i figli dei figli dei fratelli) sono parenti di quarto grado così come i cugini; e così via fino ad arrivare al sesto grado in cui troviamo i figli dei cugini dei genitori.

Tra moglie e marito non c’è parentela
E’ bene ricordare che, tra moglie e marito non c’è un rapporto di parentela bensì un rapporto di coniugio, ossia un rapporto non derivato da una persona in comune ma derivato dal matrimonio.

Gli affini
Con i familiari del coniuge non c’è un rapporto di parentela, ma un altro tipo di relazione denominata affinità. Secondo il codice civile infatti l’affinità è il rapporto che intercorre tra un coniuge e i parenti dell’altro (cognati, suocera, nuora e così via). Anche gli affini seguono una gradazione che tiene conto del grado di parentela che lega il coniuge ai suoi congiunti.
Quando il matrimonio è nullo o annullato, il vincolo di affinità viene meno.

I cittadini extracomunitari, che si trovano nella condizione prevista dall’articolo 19 del T.U. (essere parenti conviventi di cittadini italiani entro il secondo grado) possono richiedere il permesso di soggiorno per motivi familiari.
 

 

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