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Profughi ucraini: cosa ha previsto il Governo per l’accoglienza di chi scappa dalla guerra? L’esperto risponde

Roma, 11 aprile 2022 – Il Governo italiano ha previsto un sistema di accoglienza in favore di coloro che sono giunti in Italia e hanno intenzione di richiedere qui protezione (vedi al seguente link sulla protezione temporanea).

Infatti, con due ordinanze del 4 e 6 marzo 2022 della Protezione Civile sono state adottate disposizioni specifiche proprio per assicurare il soccorso dei cittadini ucraini, tramite un doppio sistema:

  • tramite i Cas – Centri di Accoglienza Straordinaria prevista per i titolari di protezione internazionale – o i SAI (Sistemi di Accoglienza Integrata).
  • Tramite l’accoglienza diffusa.

Cosa sono i Cas e i Sai: i modelli di accoglienza nei centri

I Cas sono, nella loro previsione originaria, centri di accoglienza straordinaria affidati alla gestione di privati, che dovrebbero operare solo in caso di mancanza di posti nel Sistema di accoglienza integrata (SAI).

Sarebbero infatti previsti solo per accogliere i richiedenti asilo solo per un breve periodo, fino a che non sia disponibile un posto nel Sai.

I Sai sono invece un modello di accoglienza introdotto nel 2020 che prevede già per i richiedenti protezione non solo un’assistenza materiale ma anche legale, sanitaria e linguistica. Inoltre, per coloro che ottengono lo status di rifugiato o protezione interazionale, è previsto un livello ulteriore di assistenza ai fini dell’integrazione e dell’inserimento lavorativo.

Cos’è l’accoglienza diffusa prevista per l’emergenza Ucraina

Si tratta di un sistema di accoglienza e soccorso che verrebbe garantito tramite “enti del Terzo settore, ai Centri di servizio per il volontariato, enti ed associazioni iscritti ad un apposito registro o entri religiosi”, cui verrà riconosciuto un contributo di 33 euro per ciascuna persona ospitata.

Di tale somma, 2 euro e 50 al giorno verranno riconosciuti ai cittadini ucraini ospiti di queste strutture.

Accoglienza offerta da privati: come funziona

Per coloro che invece abbiano trovato autonomamente una sistemazione (da parenti, amici o conoscenti) è previsto un contributo di 300 euro (oltre 150 euro per ciascun figlio minore di 18 anni), ma solo per tre mesi.

Si tratta quindi di un aiuto temporaneo, per far fronte alla prima emergenza, e solo destinato ai richiedenti protezione temporanea ma non per i privati che li ospitano.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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