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Regolarizzazione 2020: a chi posso rivolgermi per conoscere lo stato della mia domanda?

Roma, 8 novembre 2021 – Molte pratiche di emersione presentate ai sensi del Decreto legge 34/2020 risultano ancora non definite.

Le ragioni possono essere diverse: il carico di lavoro delle Prefetture ma anche la mancata comunicazione del parere da parte della Questura e, più raramente, dell’Ispettorato del Lavoro.

Ma occorre sapere che ogni procedimento amministrativo deve concludersi con una decisione espressa mediante l’adozione di un provvedimento che deve essere emesso entro un periodo massimo previsto dalla legge (che salvo eccezioni è fissato in 30 giorni!).

Per conoscere lo stato della propria domanda occorre controllare sul sito del Ministero dell’Interno ( https://nullaostalavoro.dlci.interno.it.) la propria pratica, accedendo con le credenziali SPID del datore di lavoro.

Se non si è mai ricevuta alcuna risposta è possibile fare richiesta di accesso agli atti alla Prefettura competente, a mezzo pec oppure raccomandata a/r.

Nel caso in cui invece in cui questa risulti “in attesa di parere della Questura” o dell’Ispettorato del Lavoro, si può contattare direttamente le due Amministrazioni al fine di sapere il motivo del ritardo e quindi sollecitarne la trasmissione alla Prefettura.

Importante inoltre sapere che il provvedimento finale, se negativo, deve sempre essere anticipato da una comunicazione che preavvisa i cosiddetti motivi ostativi, ovvero la mancanza dei requisiti perché la domanda venga decisa positivamente.

Nel caso della sanatoria tali motivi potrebbero riguardare (a titolo di esempio): mancanza dei requisiti di reddito da parte del datore di lavoro, presenza di condanne a carico del datore di lavoro o del lavoratore straniero, mancata prova della presenza sul territorio all’8 marzo 2020.

La comunicazione contiene sempre l’avviso che l’interessato (lavoratore e datore di lavoro in questo caso) può allegare memorie o documentazione a fini difensivi, che la Prefettura è tenuta a tenere in considerazione ai fini della decisione finale.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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