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Sono irregolare, ma torno nel mio Paese, cosa rischio alla frontiera?

La mia ragazza è entrata in Italia come turista ma è rimasta per un periodo superiore a quello consentito dal visto. Adesso sta tornando nel suo Paese. Può avere dei problemi in futuro?

 

30 settembre 2016 – Le autorità di controllo delle frontiere esterne hanno l’obbligo di mettere un timbro di entrata e di uscita, indicando la data e la frontiera esatta, sul passaporto dello straniero che entra ed esce dal territorio nazionale oppure europeo.

Se l’identificazione dello straniero che si è fermato senza un valido titolo di soggiorno avviene durante i controlli della polizia di frontiera mentre sta lasciando volontariamente il territorio nazionale, non gli verrà richiesta il pagamento della multa prevista dalla normativa né verrà emesso alcun decreto di espulsione nei suoi confronti.

Tuttavia quando richiederà un nuovo visto per turismo, le autorità consolari possono richiedere spiegazioni in merito al soggiorno prolungato e valutare se la persona rappresenta o meno un rischio immigratorio. Infatti, nel caso in cui venga valutato un alto rischio migratorio dell’interessato, il visto può essere negato e l’interessato può essere segnalato all’interno del Sistema d’Informazione Schengen. Questo sistema è condiviso da tutti i Paesi che fanno parte dell’accordo Schengen, per cui se l’interessato prova a richiedere un visto turistico per un altro Paese dell’area Schengen, potrà riscontrare dei problemi anche per il rilascio di questo nuovo visto.

Si rammenta che anche i cittadini provenienti da Paesi che hanno firmato accordi bilaterali con l’Italia (o con l’UE) per l’eccezione del visto, sono soggetti ad un limite massimo consentito per soggiorni di breve durata pari a 3 mesi. Anche in questo caso, le autorità di frontiere durante il controllo dei documenti possono ritenere che lo straniero rappresenta un rischio migratorio e pertanto respingere il suo ingresso in frontiera.

Si sottolinea che non è possibile “prorogare” dinanzi alle autorità competenti il soggiorno turistico oppure richiedere il rilascio di un nuovo visto mentre lo straniero si trova in Italia, tranne nel caso in cui si tratti di un’emergenza documentata. 

D.ssa Maria Elena Arguello

 

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