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Arriva un decreto da 80mila stagionali

A giorni in Gazzetta Ufficiale. Via libera anche a duemila lavoratori formati nei Paesi d’Origine ROMA – L’Italia sta per aprire le porte a 80mila stagionali e per la prima volta potranno arrivare anche dall’Ucraina e dai Paesi del subcontinente indiano. Via libera inoltre a 2mila lavoratori non stagionali formati nei Paesi d’origine, che godono di un canale d’ingresso privilegiato.

I nuovi ingressi sono autorizzati da un decreto di "programmazione transitoria" che arriverà a giorni in Gazzetta Ufficiale, in netto anticipo rispetto al decreto flussi 2007 vero e proprio, atteso per la prossima primavera.

La quota da 80mila ingressi è riservata a stagionali provenienti dai seguenti paesi: Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina, ex Repubblica Jugoslavia di Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Ucraina, Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto. Indipendentemente dalla nazionalità, potrà inoltre entrare chi è stato titolare di un permesso per lavoro stagionale negli ultimi tre anni. Sarà il ministero della Solidarietà Sociale a ripartire questa quota tra Regioni e Province autonome.

Il secondo articolo del decreto prevede invece un’ "anticipazione" delle quote per non stagionali, ammettendo in Italia 2000 extraue "che abbiano completato dei programmi di formazione e di istruzione nel Paese d’Origine, ai sensi dell’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione". Secondo l’attuale legge sull’immigrazione, questi corsi vengono organizzati da enti locali, sindacati, organizzazioni dei datori di lavoro e altre associazioni e dovrebbero diventare la testa di ponte per l’immigrazione di "qualità" richiesta dal nostro sistema produttivo.

Coldiretti: "Ingressi più che sufficienti"
"La quota per gli stagionali è più che sufficiente a soddisfare il fabbisogno delle imprese agricole italiane", commenta Romano Magrini, responsabile politiche del lavoro di Coldiretti, "soprattutto se si considera che ormai, con l’ingresso della Romania nell’Ue, le assunzioni di lavoratori romeni sono state liberalizzate". Proprio i romeni rappresentano infatti la comunità più rappresentata tra gli stranieri impegnati nei nostri campi. "Sono state inoltre accolte le richieste delle associazioni di categoria – continua Magrini – aprendo anche a ucraini, indiani, pakistani, bengalesi e cingalesi, finora esclusi dai flussi stagionali".

La generosità delle quote allontana il rischio di un’ennesima corsa all’accaparramento. Le domande potranno essere presentate solo dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e anche questa volta è previsto un doppio binario: "I datori di lavoro potranno spedire la domanda dagli uffici postali, o rivolgersi agli sportelli delle associazioni di categoria che possono presentare le richieste telematicamente. Quest’ultima procedura finora si è dimostrata più efficace e veloce" spiega ancora Magrini.

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Il testo del decreto

(2 febbraio 2007)

 

Elvio Pasca

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