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Flussi: reddito e livelli per colf e badanti

ATTENZIONE : SONO STATI MODIFICATI GLI IMPORTI DEI MINIMI RETRIBUTIVI.

E’ consigliabile adeguare i calcoli con i nuovi importi .

Roma, 18 gennaio 2011 Il datore di lavoro che intende presentare una domanda per l’autorizzazione al lavoro domestico per assumere una colf o una baby sitter deve possedere un reddito annuo, così come previsto dalla Circolare del Ministero del Lavoro n.1 del 2005, “di importo almeno doppio rispetto all’ammontare della retribuzione annuale dovuta al lavoratore da assumere, aumentata dei connessi contributi”
Per l’assunzione dei badanti di persone non autosufficienti e invalide (condizione attestabile solo con idonea documentazione medica) non è invece necessario dimostrare il possesso della capacità economica.

Per presentare una domanda di nulla osta al lavoro domestico il datore di lavoro si impegna a garantire uno stipendio mensile omnicomprensivo non inferiore ai minimi retributivi stabiliti dalle tabelle allegate al contratto di lavoro domestico e comunque non inferiore all’importo mensile dell’assegno sociale (417.30  euro).

Deve, inoltre, obbligarsi ad assumere una persona con un orario non inferiore alle 20 ore settimanali e garantire un alloggio idoneo secondo i parametri igienico-sanitari attestabili dagli uffici tecnici comunali.

La retribuzione mensile da garantire è calcolata tenendo presente anche la quota mensile di tredicesima e la quota mensile del trattamento di fine rapporto. Inoltre, se la colf è convivente, è necessario aggiungere l’indennità di vitto alloggio calcolata secondo il parametro stabilito nel contratto collettivo.

Per le assunzioni a tempo pieno la retribuzione minima prevista è quella indicata dalla tabella e varia per i diversi livelli/mansioni di inquadramento e se il lavoratore è convivente.
La tabella fa riferimento, però, ad un rapporto di lavoro a tempo pieno.

LAVORATORI CONVIVENTI TABELLA A
valori mensili in € 

A 572,71  
AS 676,84   
B 728,91   
BS 780,97  
C 833,04  
CS 885,10  
D 1.041,30 153,98
DS 1.093,36 + indennità 153,98
 

LAVORATORI NON CONVIVENTI TABELLA C
valori orari in €

A 4,16
AS 4,90
B 5,21
BS 5,52
C 5,83
CS 6,13
D 7,08
DS 7,39

A tale retribuzione va aggiunta la parte di tredicesima, di trattamento di fine rapporto e l’indennità di vitto e alloggio (questa solo per i conviventi).

LIVELLI

Per individuare il livello occorre far riferimento al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Domestico sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico siglato il 13 febbraio 2007 con scadenza 28 febbraio 2011.
Tale contratto trova applicazione anche ai lavoratori che svolgono assistenza a persone autosufficienti o invalide (c.d. Badanti).

I lavoratori vengono distinti in diverse categorie che variano in base alla mansione e all’esperienza del lavoratore.

In sintesi un breve riepilogo:

Livello A colf senza esperienza
Livello AS (A Super) colf che occasionalmente assistono i bambini

Livello B Autisti e giardinieri
Livello BS baby sitter e badanti che assistono persone autosufficienti.

Livello C Cuochi
Livello CS (C Super) badanti che assistono persone non autosufficienti

Livello DS badanti in possesso di un valido attestato.

ESEMPI CALCOLO DEL REDDITO

Proposta di assunzione per 25 ore settimanali

Per l’assunzione di un lavoratore a 25 ore a settimana, livello A, ai fini della determinazione del calcolo dello stipendio, occorre ricavare la retribuzione mensile.
 € 572.71:/ 4.33 (ore mese) = 132.27 costo settimanale * 40 h = 3.31 costo orario
€ 3.31* 25h settimanali* 4.33 =  € 357.94 retribuzione mensile

La retribuzione mensile così ottenuta è, però, inferiore all’importo mensile dell’assegno sociale. Quindi la retribuzione minima da tener presente è € 417.30.

Occorre aggiungere poi Tredicesima: € 417.50/12 = € 34.80 e TFR 417.50+34.80/13.5 =  € 33.51
Quindi la retribuzione mensile omnicomprensiva è pari a € 417.50+34.80+33.51 = 485.81
a cui aggiungere, per il lavoratore convivente, l’indennità di vitto e alloggio (4.93*30) mensile di € 147.90.

Retribuzione mensile 485.81+147.90 = 633.71

Ora calcoliamo il costo dei contributi 

Retribuzione effettiva oraria Importo contributo orario
                              con quota assegni familiari         senza quota assegni familiari
Fino a euro 7,22                     € 1,34 (0,32)*             € 1,34 (0,32)*
Oltre € 7,22 e fino a € 8,81      € 1,51 (0,36)*             € 1,51 (0,36)*
Oltre € 8,81                           € 1,85 (0,44)*            € 1,84 (0,44)*

Lavoro superiore a 24 ore settimanali   € 0,98 (0,23)*         € 0,97 (0,23)*

Per rapporti superiori alle 25 ore a settimana il costo orario a carico del datore di lavoro è uguale a € 0.98 – 0.23 = 0.75. Questo importo deve essere moltiplicato per le ore mensili (108.25 ore mese) 0.75 * 108.25 = € 81.19 costo contributi mese

Riepilogando: Retribuzione mensile 633.71 + costo contributi mese € 81.19 =  € 714.90
€ 714.90 * 12 = € 8579 retribuzione annuale
€ 8579 * 2 = € 17.158

Il datore di lavoro, quindi, per assumere una domestica, livello A, a 25 ore a settimana, convivente, e garantendole uno stipendio non inferiore ai minimi tabellari e all’importo mensile dell’assegno sociale, deve possedere un reddito fiscale non inferiore a € 17.158.

Proposta di assunzione per 20 ore settimanali

Simile discorso vale per chi intende assumere una domestica convivente, livello A,  a 20 ore a settimana.
La retribuzione minima mensile da garantire rimane invariata ( € 633.71), cambia di poco il costo mensile dei contributi.
1.34 – 0.32 = 1.02 * 86.67 = € 88.41 costo contributi mese

Riepilogo assunzione domestica a 20 ore
Retribuzione mensile 633.71 + costo contributi mese € 88.41 =  € 722.12
€ 722.12 * 12 = € 8.666 retribuzione annuale
€ 8.666 * 2 = € 17.332

Per i lavoratori non conviventi?

Il calcolo per l’assunzione dei lavoratori domestici non conviventi può esser fatto utilizzando i medesimi criteri: la retribuzione mensile verrà calcolata moltipliando l’importo prescelto della Tabella C per le ore lavorate, aggiungendo la quota di Tredicesima e TFR. Non di dovrà aggiungere l’indennità di vitto e alloggio. Il calcolo dei contributi, poi, dovrà esser fatto tenendo presente la retribuzione oraria.

Il reddito a cui fare riferimento è il reddito imponibile (al lordo delle imposte) prodotto nell’anno 2009 ma dichiarato nel 2010 attraverso l’invio telematico del CUD, del 730 o dell’UNICO.
Si ricorda che per raggiungere il reddito minimo da garantire è previsto il cumulo dei redditi dei parenti di primo grado (genitori e figli) anche se non conviventi. In tale caso andranno indicati nell’apposito spazio del modulo “redditi integrativi”.

Avv. Mascia Salvatore

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