E’ di ieri la notizia dell’approvazione da parte della Commissione occupazione e affari sociali del Parlamento europeo di alcune modifiche alla proposta di direttiva che introduce sanzioni contro i datori di lavoro che impiegano lavoratori extra Ue illegali. Nella stessa sessione, sono state anche discusse e approvate modifiche relative alla concessione della Carta Blu per i lavoratori extra Ue altamente qualificati.
Per i datori di lavoro di cittadini stranieri irregolari, le modifiche prevedono la comminazione di sanzioni più basse nel caso in cui “il datore di lavoro sia un singolo cittadino che contratta un clandestino per compiti di assistenza a domicilio”.
Una disposizione, se vogliamo, in linea con le attuali tendenze italiane un pò più "permissive" nei confronti dei lavoratori irregolari domestici.
Sarà anche possibile, teoricamente, per gli Stati membri, stabilire un periodo di tempo in cui datore e lavoratore avranno la possibilità di regolarizzare il loro rapporto, ipotesi valutabile caso per caso.
Le sanzioni economiche per chi impiega irregolari, si legge testulamente, dovranno essere “proporzionate, adeguate ed efficaci”.
La responsabilità penale del datore di lavoro viene prevista invece solo nei casi più gravi di sfruttamento del clandestino, di tratta di esseri umani e di impiego prevalente di lavoratori irregolari nell’impresa.
Per quanto riguarda la Carta Blu e i soggiorni dei lavoratori non comunitari altamente qualificati, le modifiche approvate prevedono l’ampliamento del numero dei lavoratori che possono ottenere tale titolo al soggiorno, con l’abbassamento dei requisiti retributivi iniziali di accesso: non più un coefficiente salariale pari a tre volte la retribuzione media nazionale, ma un importo totale di 1,7 volte lo stipendio medio.
Inoltre, conclusa l’esperienza lavorativa, il lavoratore in possesso della Carta Blu potrà avere a disposizione altri sei mesi di soggiorno per cercare un altro impiego.