in

BADARTE – I colori della vita, il 4 dicembre l’evento a Varese

Circolo Acli «Prendiamoci cura» e Coordinamento donne Acli Varese vi invita sabato 4 dicembre alle ore 15:00 presso la sala espositiva delle Acli provinciali di Varese all’inaugurazione della mostra d’arte collettiva dei collaboratori famigliari «BADARTE – i colori della vita».

Il lavoro delle assistente famigliari ha le sue caratteristiche intrinseche: la coabitazione, il lunghi orari di lavoro, l’isolamento, la densità emotiva e relazionale. Per questo hanno bisogno delle assistenze, miglioramento della qualità della vita, lo svago pure quelli chi cura. Esprimere le nostre emozioni attraverso la pittura e un ottimo esercizio per alleggerire l’umore, distrarre la mente, conettere cuore e cervelo.

Sono Maria Hayday, volontaria del circolo «Prendiamoci cura» delle Acli Varese, organizzatrice della mostra, collaboratrice famigliare nata in Ucraina, in Italia dal 2001, dipingo su seta in tecnica batik da diversi anni, ho istruzione creativa. Il mio tempo libero è limitato, ormai la pittura è diventata soltanto un hobby però non ho mai smesso di dipingere perchè la creatività mi rilassa, aiuta recuperare le mie forze mentale, mi da possibilità di mostrare un l’atro lato della mia personalità. La persona attraverso i colori su carta o tela riesce a buttare fuori i sentimenti e le forme di pensiero, il proprio flusso positivo e creativo. Lanciando l’iniziativa per organizzare la mostra d’arte, ho pensato che potrebbe essere utile condividere la esperienza personale con gli altri.

La creazione dell’artista nasce dal vissuto personale, incorpora l’idee, sentimenti, sogni, aspirazioni.

Alina Kishko, collaboratrice famigliare, nata in Ucraina, abita e lavora a Varese, in Iitalia dal 2007, racconta:

«Ho iniziato a dipingere immagini prefabricati secondo schemi numerici per passare il tempo libero in periodo di quarantena nel marzo 2020. Mi sentivo molto isolata e sinceramente pure tanto spaventata perchè abito da sola a casa e il mio lavoro è stato sospeso per causa del Covid. La mia famiglia si trova in Ucraina e ho avuto paura di non vederla più. La pittura mi ha aiutato tantissimo ad allargare i miei spazi, calmarmi e farmi compagnia. Da questo momento non ho più smesso di dipingere».

I benefici della pittura: migliora la capacità di comunicazione; rafforza l’autostima; migliora la motricità; fa lavorare il cervello; aumenta la concentrazione; le emozioni fluiscono liberi.

Susanna Mikla, ucraina d’origine, abita in Morazzone (VA), collaboratrice famigliare, in Italia dal 2011, membro del gruppo dei pittori del centro creativo “Rosetum”, e della associazione “Ucraina più”, Milano racconta:

«Mi piace illustrare libri, come se fosse rivestire, dare immagine alle parole. Adesso sto facendo la copertina per il mio terzo libro. I miei impegni lavorativi e creativi si tollerano bene, ho i miei spazi per portare avanti entrambe le due attività.»

Pittrice ha istruzione creativa e specializzata su ceramica, ma adesso purtroppo manca l’attrezzatura per fare questo tipo di lavoro.

La sensazione di relax che si ottiene con la pittura aiuta a raggiungere un equilibrio armonico. La creatività permette un’espressione diretta, immediata, spontanea e instintiva di noi stessi. Divente possibile vedere ed esprimere molto più di quello che le parole possono fare.

Sandra Maritza, nata in El Salvador, America Centrale. In Italia dal 2001, vive e lavora a Gazzada (VA) come collaboratrice famigliare, racconta:

«Mi piace ricamare con la tecnica punto croce, faccio questi lavoretti creativi fin da piccola. Questo lavoro mi insegna ad avere la pazienza, mi porta serenità e buon umore. Personalizzo le mie opere e le trasformo in regali per le persone care che conosco. Alla signora che assisto da più di dieci anni piace lavorare all’uncinetto. Le nostri passioni si assomigliano e questo ci tiene più unite.»

La pittura, nello specifico, e un bellissimo modo di rappresentare e manifestare sentimenti e pensieri, quando c’e bisogno di comunicarli, e non si sa come fare.

Oleh Snihur, collaboratore famigliare, nato in Ucraina, abita e lavora a Varese, in Italia dal 2002 racconta:

«Quando sono arrivato in Italia lavoravo come restauratore delle chiese. Ho una istruzione creativa. Dipingo in tecnica classica all’olio Mi piaceva tanto questo lavoro però l’aspetto finanziario non mi permetteva di portare avanti la vita e soddisfare le esigenze della mia famiglia che abita qui con me. Ho aggiunto un altro impegno lavorando in una famiglia italiana. Ormai la pittura è solo cibo per la mente e il cuore, invece al cibo quotidiano contribuisce il mio lavoro come collaboratore famigliare.»

Con la parola “arte” si intendono varie forme: pittura, danza, musica, recitazione, scrittura. Spesso pensiamo che siano cose riservate a pochi eletti. Ma in realtà tutti possono avvicinarsi e cimentarsi in queste arti. Infatti è un’occasione per conoscersi meglio, esprimere se stessi e le proprie emozioni.

Mi piacerebbe oggi ringraziare le persone e le famiglie che mi hanno concesso la possibilità di realizzare la mia creatività nel loro ambito famigliare.

Maria Hayday, Varese

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 12 Media: 3.7]

Lamorgese: “Occorre sviluppare una strategia europea solidale e organica sull’immigrazione”

Consiglio di Stato: sì alla conversione del permesso di soggiorno da studio a lavoro anche dopo la scadenza