Roma, 19 maggio 2021 – Nelle più importanti città d’Italia i colombiani si sono uniti alle proteste di tutto il mondo, partecipando in migliaia alle manifestazioni contro Iván Duque.
Le immagini delle diverse manifestazioni, i video dei colombiani che ballano la cumbia nelle piazze europee in diverse città italiane, come in altri paesi, continuano ad essere la grande novità della settimana.
La chiamata all’estero è stata ascoltata, ed i colombiani che sono in Italia hanno risposto forte e chiaro: “Siamo qui lontani dal Paese, ma sempre con loro”.
Questo è il grido delle piazze italiane di città come Roma, Verona, Milano, sempre più voci si uniscono per sostenere lo sciopero nazionale. “Stiamo rivendicando la vita e i diritti umani dei colombiani che sono lì, davvero indifesi”, ha dichiarato Julio Vásquez di Milano, entusiasta di fornire il suo sostegno, anche se lontano dal suo paese.
Alla manifestazione si ascoltava a gran voce cantare tutti i colombiani il loro inno nazionale .
Nataly Quintero da Verona dichiara: “Sono qui per coloro che soffrono. Sono presente ed è il mio modo di mostrare a chi combatte che anche se siamo lontani, siamo con loro “.
Nataly fa parte di una delle centinaia di colombiani che questo fine settimana ha partecipato a varie proteste in Italia, dove si vedono chiare accuse per il governo del presidente colombiano Iván Duque, il quale pensa di poter mettere a tacere coloro che sono contrari alla sua politica.
A Roma si indossando magliette della nazionale di calcio, cappellini e bandiere colombiane, inoltre i manifestanti hanno cambiato il testo dell’inno partigiano “Bella, ciao” in “Duque, ciao” e hanno cantato anche contro Uribe: “Uribe, paraco, e la città è berraco ”.
“Ci stanno uccidendo solo perché siamo fuori a protestare pacificamente e ci stanno sparando pallottole”, ha detto un altro manifestante a Roma, mentre abbracciava la sua bandiera.
Come risultato di oltre una settimana di violente proteste in Colombia, sono almeno 24 i morti e centinai sono i feriti.
Questi sono iniziati a causa del malcontento creato da una controversa riforma fiscale che si stava intensificando. Le autorità sono state accusate di abuso di potere e di uso eccessivo e violento della forza contro i manifestanti.
“Quel presidente è inutile, è inutile, sta uccidendo i giovani, non c’è diritto di protestare in pace”, hanno aggiunto i manifestanti di un’associazione colombiana a Milano.
Diverse sono le folle riunite per inviare un messaggio che dice: sebbene lontani dal loro paese, i colombiani in Italia soffrono ciò che accade ai loro fratelli nella loro terra natale.
“Siamo qui di cuore, per poter dare sostegno e grazia a tutti coloro che sono in prima linea”, ha spiegato un altro manifestante a Verona.
“Siamo di qui, lontani dal Paese, ma sempre con loro, sempre sostenendoli e guardando la situazione in Colombia che va di male in peggio giorno dopo giorno”, ha aggiunto un altro manifestante.
Altri, come Jason da Roma, sostengono che negli anni ’80 e ’90, quando stavano uccidendo le loro famiglie non avevano Internet o tutti questi mezzi con cui combattere. Quindi devono tenere duro e non permettere loro di uccidere le loro famiglie impunemente.
Cristina Zambrano León
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