Elvio Pasca
10 delegazione latinoamericane partecipano nella sesta edizione dell’evento di calcio solidale a Roma. Giocheranno i bimbi da Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cuba, Ecuador, Honduras, Messico, Perù e Venezuela
Roma 2 ottobre 2015 – Meglio non mancare alla IV edizione della Festa-Torneo di Calcio solidale che si terrà domenica 11 ottobre a Roma presso lo Stadio dei Marmi, organizzata come ogni anno dalla comunità MilleColori, una aggregazione di liberi professionisti, che si occupano di volontariato e di insegnamento calcistico.
Da più di 8 anni Massimo Morezzi, insieme ai suoi cari amici e volontari portano avanti questo meraviglioso progetto sociale inclusivo, che questo anno conterà sulla partecipazione di 300 bambini di 30 nazioni diverse, 3000 spettatori e il supporto del Corriere dello Sport, Roma Capitale, Radio 6 e Rete Sport.
Un evento ricco di cultura, grazie alla promozione e collaborazione di tante associazioni che hanno come obiettivo fondamentale quello di divulgare la cultura del proprio Paese, usando come collegamento lo strumento dello sport per creare momenti d’aggregazione e di incontro.
Delle 32 nazioni presenti nel campo, 10 sono squadre dell’ America Latina: Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cuba, Ecuador, Honduras, Messico, Perù e Venezuela.
La maggioranza di queste associazioni latinoamericane partecipano attivamente al torneo solidario da variati anni, come è il caso dell’associazione Viva Venezuela en Italia, presieduta da Mikela Policastro, e che quest’ anno partecipa con “La Vinotintico” (diminutivo della squadra nazionale), con il coinvolgimento dei bambini italo venezuelani provenienti da tutta Italia. L’Associazione porterà anche una degustazione di cibi e balli tipici Venezuelani, in collaborazione con il Gruppo Ensamble Venezuela, Los Panas e i genitori dei ragazzi.
Viva Venezuela en Italia, spiega che la squadra “La Vinotintico” è entusiasta nel dare il meglio di se, per inviare un messaggio di forza e speranza ai suoi coetanei connazionali; “in momenti di dura prova dobbiamo prendere decisioni importanti per poter così crescere, svilupparci ed avere successo, ma questo successo non è altro che il risultato di un’infanzia serena”.
È sotto questo legame di fratellanza che le squadre, associazioni, volontari e tutti i partecipanti vogliono scendere in campo, non solo di gioco ma di vita, per un presente e un futuro di pace.
E intanto, arriva anche un saluto da Francesco Totti:
